Monza – Atalanta 1-2 (0-1)
MONZA (4-2-3-1): Di Gregorio 6; Birindelli 5,5, Izzo 5,5 (33′ st Caldirola 6), Pablo Marì 6, Kyriakopoulos 6 (20′ at D. Maldini 7); Gagliardini 5,5 (33′ st D’Ambrosio 6), Bondo 7; Colpani 5,5 (9′ st V. Carboni 6,5), Pessina (cap.) 6, Zerbin 6,5; Djuric 5 (33′ st Colombo 6). A disp.: 23 Sorrentino, 66 Gori; 44 A. Carboni, 2 Donati, 13 Pedro Pereira, 61 Ferraris, 80 Vignato. All.: Raffaele Palladino 6,5.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi 5,5; Toloi (cap.) 6 (23′ st Djimsiti 6), Hien 6, Kolasinac 7; Holm 6 (28′ pt Hateboer 6), Ederson 6,5 (23′ st De Roon 5,5), Pasalic 6, Bakker 5,5 (1′ st Ruggeri 6); De Ketelaere 7 (19′ st Koopmeiners 6), Lookman 7; Touré 7. A disp.: 1 Musso, 31 Rossi; 43 Bonfanti, 77 Zappacosta, 25 Adopo, 59 Miranchuk, 90 Scamacca. All.: Gian Piero Gasperini 7.
Arbitro: Giua di Olbia 6 (Dei Giudici di Latina e Bercigli di Firenze, IV Zufferli di Udine. V.A.R. Mariani di Aprilia, A.V.A.R. Serra di Torino).
RETI: 44′ pt De Ketelaere (A), 27′ st Touré (A), 44′ st D. Maldini (M).
Note: serata fredda e ventosa, spettatori 13.983 per un incasso di 286.228,94 euro (2.587 ospiti per 51.740 euro). Ammoniti Birindelli per simulazione, Izzo, Djimsiti, Hien e Bondo per gioco scorretto, per comportamento non regolamentare. Espulso Raimondi (staff A.) al 17′ pt per proteste. Occasioni da gol 13-10, tiri totali 17-12, parati 1-4, respinti/deviati 4-1, legni 1-0. Corner 2-8, recupero 4′ e 5′.

Monza – Senza il palo interno al novantacinquesimo dell’unico marcatore di stanza all’U-Power Stadium aperto da Bondo, sarebbero stati altri due punti persi. Per fortuna che i Palladino-boys non sono il Verona e non approfittano delle amnesie fino in fondo. Ovvero ce la fa solo l’ultimo dei Maldini a giocare a certi livelli, accentratosi da sinistra per il dimezzamento davanti alla lunetta, complice le indecisioni di De Roon e Carnesecchi. Lo score era praticamente già in ghiaccio. Grazie a De Ketelaere che usa la testa per mettere il naso avanti sul tiro dalla bandierina sinistra perfetto di Lookman, e a Touré il piede per chiudere a fil di traversa la combinazione col doppio uomo di servizio di giornata. A digiuno entrambi dal 4-1 al Genoa a Marassi dell’11 febbraio, il numero 17 di Brugge in casa del Monza segna l’undicesimo stagionale e il maliano il secondo per il ritorno alla vittoria e al sesto posto controsorpassando la Lazio. Buon segnale, visto che i bottini pieni mancavano dalla vigilia di Pasqua a Napoli e l’utilitarismo spicciolo molto razionale ha fatto premio su un contro.turnover da otto undicesimi.

Al primissimo guizzo di Kyriakopuolos, che liscia davanti al secondo palo su palla di Zerbin da schema da fermo, rispondono tra 8′ e 9′ il duo Kolasinac-Lookman, il primo stoppato nel suo inserimento da Di Gregorio e il suo stesso assistman dalla mira alta, e Touré che stacca a lato dalla sinistra dell’area imbeccato col contagiri da Holm. Al quarto d’ora De Ketelaere, raggiunto dall’apertura del nigeriano, dedito a entrare in campo da sinistra, cade in area con Bondo che non lo mira esattamente come il simulatore (su Pasalic) Birindelli una dozzina d’orologio prima; sul prosieguo ‘Mola aggira il portiere ma dal fondo può fare ben poco. Il terzino figlio d’arte si ricorda delle bordate da lungi di papà Alessandro e la tenta sugli sviluppi del primo corner da sinistra dell’esterno alto di casa da quel lato, ma è una preghiera difficilmente esaudibile al ventesimo. Tre minuti prima, la cacciata di Cristian Raimondi per una parolina di troppo a Giua. Holm sente male a destra (polpaccio) e deve subentrargli Hateboer, ma occhio a non lasciarsi scappare Zerbin che oltre la mezzora la dà quasi in lunetta al recidivo Birindelli, stavolta in posizione decisamente più favorevole senza che la palla voglia saperne di non decollare. A una quindicina dalla pausa la catena mancina dei nerazzurri proietta ancora il difensore in area, peccato non ci siano compagni pronti alla deviazione, vedi il fiammingo, arretrato rispetto alla linea della palla. Il primo tiro in porta locale è di Zerbin che chiama al tuffetto Carnesecchi nell’uno-due appena da fuori con Pessina, mentre Colpani riprende l’attrezzo per calciare sull’esterno da posizione tanto pericolosa quantio defilata.

Un finale di frazione convulso, da botta e risposta. Izzo strozza in angolo il destro di Ademola subito dopo (37′), l’altro volto noto Gagliardini riceve da Pessina alzando davanti al portiere riminese sul contrasto comunque efficace del jolly croato e alla fine della fiera il belga, praticamente dal fondo e servito dal compagno di reparto dopo un bel taglio, impegna severamente Di Gregorio. Il rompighiaccio in gioco aereo del metro e novantadue più tecnico dalle parti di Zingonia, cui il mediano dalminese fa il solletico seguendolo alle spalle senza impedirgli alcun movimento, ridesta il solito terzino destro, che di seconda su cross a rientrare dalla sua estrema sinistra allontanato da Kolasinac di fronte spara a piede invertito, inabile a mutare destino alle sue avventure balistiche.

In avvio di ripresa la Dea colleziona un poker d’angoli, l’ultimo con Lookman, che rientrato sul pallone in lungolinea di Kolasinac costringe, tirando tra le gambe a Izzo, il baluardo di casa a chiudere il legno di competenza. Il bosgnacco svetta imperioso sopra la traversa. Al raddoppio cronometrico, con la stessa specialità si erge in area Gagliardini, che coglie letteralmente la palla al balzo da Kyriakopoulos. Il rettangolo magico è più in basso. Il Gasp finisce i cambi quando fa crac anche Toloi e Pessina, in asse con Gagliardini che ruba palla a SuperMario caricandolo e Birindelli, se la sposta per la delpierata di sinistro in mezzo al dunque che sorvola l’incrocio opposto. Occasione abbastanza nitida al 24′, poi il bis dell’ex Almeria che si apre la via benissimo concludendo in scioltezza, precisione e potenza e per poco non ci scappava il tris dal limite di De Roon con le due punte e Ruggeri a metà del guado a intervenire sulla sfera per liberare il corridoio. Il polder olandese fa diga anche su Djuric (33′) su filtrante di Carboni da sinistra (Zerbin s’è abbassato a terzino) che Ruggeri pensa bene di rinviare sul goffo terminale biancorosso. Pasalic sbarra la strada a Pessina nel duetto con Colombo a un ottovolante dal novantesimo, Djimsiti fa lo stesso con Daniel Maldini prima di spenderci il giallo. Due corsette e il figlio di Paolo la fa rimbalzare beffardamente davanti a un Carnesecchi in ritardo. Il triplice fischio si accompagna al palo & fuori dalla stessa firma. Brividi. Mercoledì la semifinale di ritorno di Coppa Italia ospitando la Fiorentina.