La partita.
“E’ stata una grande partita. Siamo partiti ad handicap con l’autogol e questo poteva creare apprensione. Con il passare dei minuti, invece, abbiamo preso le distanze, resistendo al loro forcing iniziale e a tratti giocando addirittura meglio. In vantaggio di un gol e di un uomo, ovviamente c’è un po’ di rammarico per non averla chiusa. Ci abbiamo provato ma la Juventus può permettersi di inserire a gara in corso gente come Pjanic e Ronaldo e ti esponi inevitabilmente alla loro pericolosità”.
Allarme palle inattive.
“Siamo un po’ più fragili quando c’è da difendere in queste situazioni e la Juve ha uomini in grado di fare molto male. Abbiamo perso dei punti con Spal e Sampdoria sulle palle inattive, però anche noi siamo capaci di essere pericolosi in certi frangenti, come oggi e soprattutto contro l’Inter”.
Su Pasalic e sul cambio di Ilicic.
“Loro giocavano a due in mezzo, dopo l’ingresso di Ronaldo, cercando maggiormente l’ampiezza. Di conseguenza avevo bisogno di uomini che coprissero meglio lo sviluppo del gioco sulle corsie laterali. Gomez, nel finale, ha praticamente fatto il secondo di centrocampo, con grande abnegazione e qualità. Pasalic? Bene fino a quando è rimasto in campo”.
L’esclusione di Rigoni?
“Fuori per scelta tecnica”.
Cosa manca per vedere contro le cosiddette “piccole” la stessa Atalanta ammirata oggi e contro l’Inter?
“Abbiamo lasciato punti per strada nonostante delle ottime prestazioni, vedasi primo tempo di Empoli dove vincevamo 2-0 e a Genova dove abbiamo fallito il rigore del possibile vantaggio. Sono campi molto difficili, sui quali non è semplice proporre il nostro calcio contro avversari bisognosi di punti. Poi alcuni episodi come rigori o espulsioni possono far prendere a queste partite una piega diversa da quelle preventivate. Contro Inter e Juve abbiamo dimostrato personalità e qualità”.
La Juve ha pareggiato due partite: contro di voi e contro il Genoa del suo allievo Juric. Una coincidenza?
“Sono state due partite diverse. Con il Genoa, la Juve ha pareggiato per colpa di un episodio nonostante avesse dominato la gara. Oggi è stata una partita nettamente diversa”.
Michael Di Chiaro