Il grido d’allarme di Attilio Fontana, governatore lombardo, intervistato da Sky: “Tutti e dodici i sindaci dei capoluoghi lombardi mi hanno incaricato di rivolgermi al governo per attuare misure ancora più stringenti e rigide: dobbiamo immediatamente creare distanza sociale per interrompere la catena del contagio. E’ una richiesta forte che mi arriva da tutti i sindaci, senza distinzioni politiche. Oggi pomeriggio incontreremo il governo e sottoporremo le nostre istanze: chiediamo la chiusura di tutte le attività commerciali e di valutare la sospensione del trasporto pubblico locale. Chiediamo di fare una cernita di tutte le fabbriche e le aziende la cui attività può essere sospesa. Chiediamo di individuare le attività fondamentali (ad esempio alimentari, raccolta rifiuti,  farmaceutica) che non potranno essere sospese. Ma chiederemo comunque di applicare rigorose misure sanitarie anche nelle attività che non dovessero chiudere. Queste sono  le proposte che presenteremo al governo. I numeri in calo dei contagi nella zona di Codogno (zona rossa fino a domenica, ndr) sono la dimostrazione che il distanziamento sociale è l’unico mezzo attraverso cui noi possiamo bloccare lo sviluppo del virus. Chiediamo di fare questo per poter tornare alla normalità quanto prima. Il sistema sanitario lombardo è ai limiti massimi, purtroppo le richieste di accesso alle strutture sanitarie sono maggiori dei numeri che noi riusciamo a garantire. Ci stiamo avvicinando a un momento molto pericoloso. Abbiamo ancora degli spazi, qualche soluzione, forse poco più di una settimana di tempo in cui potremo garantire una risposta adeguata. Ma il numero di chi si infetta deve iniziare a ridursi entro una settimana. La Fiera di Rho e qualche vecchio ospedale in disuso da riqualificare potrebbero essere soluzioni d’emergenza. Abbiamo bisogno di personale e macchinari per realizzare nuovi posti letto di rianimazione”.