Atalanta – Young Boys 1-0 (0-0)
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi (cap.), Demiral, Djimsiti; Zappacosta (45′ st Pezzella), De Roon, Freuler (45′ st Koopmeiners), Gosens (11′ pt Maehle); Pessina (29′ st Pasalic); Malinovskyi (29′ st Muriel), Zapata. A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 42 Scalvini, 66 Lovato, 59 Miranchuk, 72 Ilicic, 99 Piccoli. All.: Gian Piero Gasperini.
YOUNG BOYS (4-3-2-1): Von Ballmoos (cap.) 7; Hefti 5,5 (38′ st Maceiras sv), Camara 5,5, Lauper 5,5, Garcia 6; Aebischer 6,5 (38′ st Spielmann sv), Martins 6,5, Sierro 6 (24′ st Mambimbi 5); Elia 5,5 (21′ st Rieder 5,5), Ngamaleu 5,5; Siebatcheu 5 (21′ st Kanga 5). A disp.: 68 Laidani, 91 Faivre, 14 Bürgy, 25 Lefort, 11 Jankewitz, 32 Rieder, 10 Sulejmani. All.: David Wagner 5.
Arbitro: Brych (Germania – Borsch e Lupp, IV Schlager. V.A.R. Stegemann, A.V.A.R. Aytekin).
RETE: 23′ st Pessina (A).
Note: serata tiepida, terreno in buone condizioni. Spettatori 8.536 per un incasso di 381.654 euro. Ammoniti Sierro e Zappacosta per gioco scorretto. Tiri totali 14-4, nello specchio 9-1, respinti/deviati 3-, parati 8-1. Var: 1. Corner 5-3, recupero 1′ e 4′ .

Bergamo – Ci voleva la fresca duttilità di Matteo Pessina, in spaccata da un passettino a metà ripresa per sfruttare a dovere il vassoio dal fondo di Duvan Zapata, per sfondare la muraglia giallonera. Reduce dall’inopinato trionfo in 11 contro 10 sul Manchester United, lo Young Boys rende la vita difficile anche all’Atalanta al Gewiss Stadium secondo la vecchia formula catenaccio & contropiede, buona a reggere soprattutto grazie all’uomo sulla riga del rettangolo magico. Prima vittoria in Champions a Bergamo e primo gol italiano nella competizione, tanto per salutare un altro paio di record.
Se dopo 2′ Aebischer in ripiegamento anticipa Malinovskyi pronto a esplodere il mancino nel corridoio apertogli dall’erore monzese della serata, entro la cinquina ecco la prima conclusione in porta di Zapata con lo stesso piede in asse col compagno di linea: Von Ballmoos ne respinge il radente a palmi aperti. Un sospetto stiramento mette fuori causa Gosens, rimpiazzato da Maehle che alla prima chance si vede deviare il conato convergendo dalla corsia da Hefti tra le braccia del portiere giallonero (13′). Superato lo scoglio del conato di Ngamaleu sul primo angolo da destra di Aebischer al decimo, è Lapuer a deviare in corsa di sinistro (per spazzare su Djimsiti) la volée di Toloi, sbucato in area piccola (17′) sulla parabola da piazzato del Colonnello, ma la Var review porta all’annullamento del vantaggio. Il Toro di Cali quasi si siede (22′) sull’angolo dello specialista da destra senza trovare la porta, mentre il primo vero pericolo elvetico è la botta (27′) di Elia, servito dal recupero di Martins su Freuler, sull’esterno della rete.
Il danese ci ritenta sullo scavetto dello svizzero respinto di testa da Camara (32′) senza chiudere il rasoterra, ma la Dea castigamatti e pungente si fa attendere in anticamera. Per aggirare la prevedibilità della manovra i due laterali s’invertono a una decina dall’intervallo. I giri aumentano quel tanto che basta, di là si bada soltanto a distruggere. A 1′ dal riposo Pessina non ce la fa a indirizzare l’attrezzo in porta sul pallone di Toloi (velo del cafetero di fronte) da sinistra sugli sviluppi del terzo angolo rimesso dentro dal mastino albanese, senza riuscire a indirizzare in porta. Nel recupero è invece Garcia a impegnare dal limite il baluardo nerazzurro nel tuffetto in presa dopo il secondo corner dei Wagner-boys. Al rientro da tunnel bell’azione da Malinovskyi, virato a sinistra, a Maehle che stoppa di petto e tocca all’indietro per l’accorrente Toloi: il capitano nemico para a terra (10′), poi ci si mette pure l’arbitro Brych a fermare di tacco Zappacosta sul filtrante di Pessina in capo a un bis d’orologio. L’estremo ospite cuce un’altra pezza sul ciociaro, avventatosi sulla palla dal fondo di Duvan (17′). Sei sinfonie temporali e due centrali difensivi gabbati più tardi, la delizia del 91 per il 32 che spacca la porta in caduta a fil di montante. Muriel è di nuovo nella mischia (quadricipite lesionato col Bologna), benché palesemente appesantito, e la spara dritta sui tabelloni al 33′ su invito di De Roon da fermo. Il possibile raddoppio viene sventato due volte ancora dall’uomo con la fascia al braccio, al 37′, su zuccata di Duvan accarezzata dall’oriundo del Mato Grosso e quindi sul tap-in basso dell’esterno sinistro. La torsione al 43′ (ancora il brasiliano, che partitone) è difficoltosa, l’errore di Luisito sul la di Pasalic (44′) perdonabile solo per lo score finale. Martins da fuori non spaventa nessuno (47′) sorvolando il montante.
Si.Fo.