TERZA PUNTATA, MERCOLEDI’ 10 SETTEMBRE 2014

di Federico Biffignandi
Ieri siamo tornati ad allenarci dopo il pareggio di domenica all’esordio. “Beltra” (Andrea Beltramelli) e “il Diego” (Diego Poli) erano assenti per il compleanno della ragazza di quest’ultimo e, a proposito, attendiamo il racconto della serata. “Il Fra” (Francesco Micheli) si è allenato insieme a questi ultimi due lunedì perché anche lui era assente per stare con la sua donna. “Ale” (Alessandro Fenice) si è concentrato sullo studio perché oggi ha sostenuto un esame universitario e siamo tutti in attesa di saperne l’esito. Per il resto tutti presenti con “il Penna” (Riccardo Pennacchia) che è rientrato dalle vacanze in Giappone raccontandoci di squisiti pranzetti e cenette a base di pesce. E’ rientrato anche “il Dona” dopo l’infortunio tanto discusso all’osso sacro: ha dovuto rinunciare ad un matrimonio in Sardegna perché paralizzato dal male e ha passato il weekend nei pronto soccorso della bergamasca cercando di risolvere il problema e alla fine ce l’ha fatta. Su come ce l’abbia fatta, è meglio non entrare nei dettagli. Sicuramente l’uomo del giorno è stato “il Momo”: silenzioso e un po’ distante dal gruppo ieri ma continuamente acclamato da mister e compagni per il suo “euro” di domenica. Ha risposto ai punzecchiamenti del tipo: “Non è che se hai fatto un bel gol domenica adesso puoi far tutto quello che vuoi, eh” riproponendo nella partitella finale un gol simile ma di destro e al volo e poi beffando “il Caglio” (Nicola Caglioni, preparatore dei portieri) con un tocco ad effetto imprendibile. Ma ieri era in giornata di grazia anche “il Caglio” in versione “colla” tra miracoli e uscite alte senza paura. Prima ha massacrato l’altro portiere, “l’Andre” (Andrea Boy) che ha maledetto il suo collega Diego per non essere venuto e ha dovuto sorbirsi una bella oretta tra ostacoli e potenziamento da svenimento. L’altro uomo del giorno  è un giovane che si è confermato ragazzo d’altri tempi, capace di incarnare il vero spirito della società Loreto fatto di solidarietà, semplicità e spirito di sacrificio: è “il Seba” (Matteo Sette). La leggenda che circola intorno al suo nome è del tutto particolare: “Nessuno sa del perché io abbia questo soprannome – dice lui -. Non c’è nessuna leggenda o storia dark, è solamente una storia di storpiatura. Semplicemente quando ero alle medie (e quindi negli allievi e nei giovanissimi) un mio amico mi diede il soprannome SEBAN, con l’accento sulla “e” non so bene nemmeno io per quale motivo. Poi, passando il tempo e passando i giocatori, il soprannome passò da SEBAN a SEBA come lo si conosce adesso”. Ieri ha fatto sorridere tutti perché si è presentato negli spogliatoi e, dopo aver notato che il pavimento era ancora sporco e bagnato dall’allenamento dei ragazzi del settore giovanile, è andato nel magazzino ed è tornato con lo spazzolone per asciugare e pulire. Due passate, due pennellate, due veloci movimenti per spostare l’acqua nei tombini e permettersi di cambiarsi nel modo migliore e poi via a rimettere lo strumento (che di solito spetta ai volontari che alimentano la causa Loreto altrettanto stimati) nel magazzino. E’ a Loreto da 25 anni, forse anche da 30, è così da sempre e io mai, in 20 anni di carriera, avevo visto un giocatore che puliva gli spogliatoi con quello spirito. L’appuntamento ce lo diamo per giovedì a San Pellegrino (ultima partita del girone di Coppa contro il San Giovanni Bianco), poi venerdì altro allenamento e, nel post, la società ci ha riservato una sorpresa…
Ps – Oggi “Hassan” (Hassan Marzaki, secondo allenatore, nella foto) compie gli anni e il gruppo di whatsapp è stato intasato dagli auguri. Auguri!