di Fabio Viganò
Allora signor Giuseppe Baretti, quanto costa il cartellino di un calciatore? “Il cartellino di un calciatore costa 3 euro. Ci sono poi dei costi aggiuntivi, come la polizza assicurativa e la tassa di tesseramento. Bisogna tuttavia distinguere il cartellino di un calciatore dilettante da quello di un ragazzino del settore giovanile: Il cartellino di un calciatore dilettante viene a costare complessivamente 31 euro e va rinnovato ogni tre anni; quello di un ragazzo del settore giovanile, invece, 18,31 euro e va sottoposto a rinnovo annuale. Per i primi il riconoscimento da parte dell’arbitro non è obbligatoriamente vincolato all’uso del cartellino e si può procedere all’identificazione tramite un qualsiasi documento di riconoscimento”.
Quali quote dovranno versare le società che intenderanno iscrivere le proprie squadre ai campionati di calcio 2014/2015? “Dipende dai costi della tassa d’iscrizione, che variano a seconda della Categoria: in Eccellenza parliamo di 2400 euro, in Promozione 1700, in Prima Categoria 1200, in Seconda 800 e in Terza 550. Alla tassa d’iscrizione, inoltre, vanno aggiunti i costi della tassa associativa e dell’acconto spese, anch’esso variabile in relazione alla Categoria. Il costo della tassa associativa è aumentato di 50 euro rispetto allo scorso anno (da 250 a 300 euro n.d.r.), mentre quella dell’acconto spese è diminuito, anch’esso di 50 euro”.
Cambiamento formale ma non sostanziale, dunque. E si ricorda a quanto ammontano le quote da dell’acconto spese? “Le società dell’Eccellenza dovranno versare 2850 euro, quelle di Promozione 2450, in Prima Categoria 1350, in Seconda 1050 e in Terza 800. Ora non resta che fare due somme e il calcolo è presto fatto”.
Secondo lei il numero delle società iscritte sarà superiore o inferiore allo scorso anno? “Quando corrono certe voci il rischio di un’eventuale catastrofe è sempre dietro l’angolo. Tuttavia, in questi anni non abbiamo assistito ad alcun ridimensionamento né ad alcun grosso ritiro. Lo sviluppo delle fusioni potrebbe fornirci indicazioni più chiare”.
Per quanto riguarda i rimborsi spese dei calciatori? Ci saranno delle regolamentazioni, immagino… “In Serie D gli accordi sono pattuiti tramite scrittura privata, tra la società ed i tesserati. La differenza fondamentale è che in Serie D gli accordi sono regolamentati da un contratto e se questi non vengono rispettati il calciatore può permettersi di fare ricorso. Nelle categorie inferiori, invece, ci si affida alla legge della domanda e dell’offerta, nonché alla parola data. Un calciatore, nel momento in cui non vengano rispettati determinati accordi, non può fare appello in Federazione in quanto non è stato depositato alcun contratto”.
E dei settori giovanili che mi dice? Quanto possono costare ad una società di calcio? “Anche in questo caso dipende. Dipende dai servizi che si offrono, dagli eventuali contributi del comune e da eventuali costi fissi come luce, acqua, gas, attrezzature, abbigliamento, trasporti provinciali o regionali, e chi più ne ha più ne metta. Quel che è certo è che per rientrare dalle spese tutte le società fanno pagare una tassa d’iscrizione che può partire dai 100 per arrivare fino ai 550 euro”.
Cosa ne pensa del movimento calcistico bergamasco? “In questi anni abbiamo sfatato il mito del calciatore bergamasco tutto grinta e agonismo. Lo testimoniano gli ottimi risultati ottenuti dalle nostre squadre e le coppe disciplina vinte a livello regionale. Lo scorso anno abbiamo ottenuto discreti risultati: penso al Ciserano, al Caprino e a tutte quelle società che hanno raggiunto traguardi importanti dopo anni di lungimirante programmazione. Devo dire che mi aspettavo qualcosina in più dai cosiddetti gironi ‘forestieri’, vale a dire quelli dove le squadre bergamasche non vanno per la maggioranza”.
E dell’imminente avventura di suo figlio Andrea al Brusaporto in qualità di direttore sportivo? Vuole dirci qualcosa? “Fosse per me l’avrei tenuto a casa con moglie e figli, ma alla passione per il calcio non si può dire di no. E’ una sorta di malattia di famiglia. Speriamo riesca a ripetere quanto di buono fatto a Comonte, se lo merita”.