AlbinoLeffe – Mestre 2-2 (2-0)
ALBINOLEFFE (3-4-1-2):
Coser 7; Zaffagnini 6, Gavazzi (cap.) 6,5 (15′ st Mondonico 6), Solerio 7 (38′ st Scrosta sv); Gonzi 6 (37′ st Gusu 6,5), Sbaffo 6, Di Ceglie 6, Gelli 7; Giorgione 7,5; Kouko 6 (37′ st Montella sv), Colombi 6,5 (23′ st Nichetti 6,5). A disp.: Chiriac, Pellicanò, Ravasio, Coppola, Badan. All.: Alvini 7.
MESTRE (3-4-3): Gagno 6,5; Politti 5,5, Perna (cap.) 6, Stefanelli 5,5 (35′ st Gritti sv); Lavagnoli 6,5, Boscolo Papo 6,5, Casarotto 6 (17′ st Rubbo 5,5), Fabbri 5,5 (17′ st Martignago 6); Spagnoli 5,5, Neto Pereira 6 (28′ st Zecchin 6,5), Beccaro 7 (28′ st Bonaldi 5,5). A disp.: Favaro, G. Zironelli (p), Kirwan, Boffelli, Mordini, Stensson. All.: M. Zironelli 6,5.
Arbitro: Schirru di Nichelino 6,5 (Zanardi di Genova, Magri di Imperia; IV Meleleo di Casarano).
RETI: 32′ pt Gelli (A), 41′ pt Giorgione (A), 9′ st Beccaro (M), 44′ st Boscolo Papo (M).
Note: serata nuvolosa, spettatori paganti 534 per un incasso di 6.069 euro. Ammoniti Neto Pereira, Giorgione e Martignago per gioco scorretto, Perna per proteste. Corner 4-8, recupero 0′ e 5′.

BergamoGelli ci mette il secondo timbro, Giorgione il quarto. L’AlbinoLeffe se ne fa stampare un paio in faccia al rientro dal tunnel, ma per il vantaggio di classifica il primo turno dei playoff del girone B di serie C è cosa fatta: 2-2 col Mestre in vena di rimonta rimasta in canna, l’unica squadra ad aver strappato due bottini pieni su due ai blucelesti in regular season, l’avversario ospite allo stadio di Bergamo martedì 15 è la FeralpiSalò (la Reggiana quarta trova il Bassano, Renate ko).

L’inizio è teso, in salita, a rischio di scivolone immediato sulle terga. Al 2′ Beccaro rientra dal vertice sinistro in tempo per scoccare il radente in direzione del secondo palo, ben difeso dall’anguillesco Coser. Una cinquina secca e il pericolo si replica sull’asse di centrosinistra che libera al tiro Lavagnoli, Solerio respinge e Colombi in ripiegamento deve mandare per le terre Casarotto, inseritosi a sorpresa tipo cena con delitto. Che non si consuma, perché il piazzato a giro dell’ala sinistra ospite non scende in tempo verso il sette. Per assistere a una reazione di casa degna di tal nome, dopo una partenza contratta, bisogna aspettare il giro di lancetta numero 12, quando dal nulla è Giorgione a esplodere il destro tenendo la sfera bassa su una sorta di fotocopia, in diagonale però, della prima azione nemica, con Gagno all’altezza del portiere seriano. Il pressing alto del centravanti costringe Politti e Perna a un sostanziale retropassaggio raccolto con le mani dal summenzionato (14′, niente punizione a due dentro i sedici metri), segno del cambiamento di fronte dell’inerzia: un altro tris cronometrico e Gelli insinuandosi dal lato corto dell’area piccola costringe Lavagnoli all’estirada per impedire a Kouko di far danni, ancora sessanta secondi e Colombi, in elevazione, anticipa Sbaffo sul traversone del trequartista tattico, spesso defilato a mancina, alzando il mirino di un amen. Ormai i veneziani d’entroterra non escono più dal guscio, ma ce ne vuole comunque per romperlo: al 29′ Gelli (nella foto Maraviglia) imbecca dalla sua zolla la scivolata sottoporta di Sbaffo che manca il bersaglio, a metà del guado Colombi non angola il tiro-cross dal lato corto e allora deve pensarci il pendolino livornese, accentratosi su un controllo imperfetto con velo del numero 32 che favorisce la sua girara nell’angoletto dopo uno stop di petto a seguire.

Mica è finita qui, anche se i locali per la migliore classifica (quinti contro decimi) hanno due risultati su tre. Lo schema dalla bandierina al 38′ porta Lavagnoli a suggerire il taglio dal fondo di Beccaro, Solerio stoppa sul nascere evitando l’impatto di Neto e Boscolo Papo. Altri tre minutini e Giorgione (foto Maraviglia, in fondo) chiude la pratica sulla più classica delle palle in uscita, con una botta al volo leggermente deviata da Stefanelli, da fuori, leggermente decentrato a destra. A due dalla pausa l’ennesimo spiovente tra le linee pesca la fronte di Colombi, uno spauracchio per Gagno che evita l’imbarcata. Nella ripresa bastano 9′ scarsi a Beccaro per riaprire il discorso, prima impegnando l’estremo difensore di Leffe, al volo, su corner di Boscolo Papo dalla destra per poi insaccare il tap-in. Fifa blu anche al 14′, quando Lavagnoli abbandona la fascia servito da quella opposta scagliando un bolide a piede invertito che si spegne a lato. Al 21′ è sempre la capoccia dell’ariete di Broni a essere accarezzata dall’ammollo di Giorgione dalla porzione di prato preferita, ma inquadrare lo specchio è una chimera. Non c’è un attimo di respiro e sul contropiede Sbaffo-Zaffagnini-Nichetti, con l’autore del bis a costringere Gagno a salvarsi in tuffo. Al 27′, sul quarto tiro dalla bandierina arancione, Beccaro chiama il colpo di reni di Achille l’Insuperabile. Giorgione alla mezzora ci ritenta di sinistro da posizione impossibile sull’apertura di Gonzi, che in capo a un poker di clessidra a praterie spalancate saggia i pugni chiusi dell’ostacolo in mezzo ai legni sprecando l’assist di Di Ceglie, a uno spicchio dal novantesimo il pari in rimonta: sugli sviluppi del corner da sinistra di Zecchin (Gusu gli aveva sporcato il siluro), Zaffagnini non riesce a rinviare e Boscolo (match winner del ritorno in campionato) battezza sotto l’incrocio. Al quinto di recupero il bergamasco Gritti incorna la traiettoria dall’angolo destro di Zecchini, ma la magata della seconda di andata che aveva dato la stura al 3-1 veneto (sissignori, in remuntada) non si ripete più.

Effe