Napoli – Atalanta 4-1 (4-0)
NAPOLI (4-2-3-1): Ospina 6; Di Lorenzo 6,5, Manolas 6,5, Koulibaly 6,5, Hysaj 6; Fabian Ruiz 6,5 (38′ st Demme sv), Bakayoko 6 (30′ st Malcuit 6); Politano 8 (16′ st Ghoulam 6), Mertens 7 (30′ st Lobotka 6), Lozano 8; Osimhen 7,5 (38′ st Petagna sv). A disp.: 1 Meret, 16 Contini, 19 Maksimovic, 33 Rrahmani, 6 Mario Rui, 18 Llorente. All.: Gennaro Ivan Gattuso 7,5.
ATALANTA (3-4-1-2): Sportiello 5; Toloi 5, Romero 5,5, Palomino 4,5 (1′ st Djimsiti 6); Depaoli 5,5, De Roon 6, Pasalic 5,5, Gosens 5,5 (36′ st Muriel sv); Gomez (cap.) 6 (10′ st Lammers 7); Ilicic 5 (18′ st Malinovskyi 6), D. Zapata 5,5 (1′ st Mojica 6). A disp.: 1 Radunovic, 31 Rossi, 4 Sutalo, 33 Hateboer, 11 Freuler, 59 Miranchuk. All.: Gian Piero Gasperini 5.
Arbitro: Di Bello di Brindisi 6 (Passeri di Gubbio, Tegoni di Milano; IV Pasqua di Tivoli. Var Nasca di Bari, AVar Preti di Mantova).
RETI: 23′ e 27′ pt Lozano (N), 30′ pt Politano (N), 43′ pt Osimhen (N), 24′ st Lammers (A).
Note: 1.000 spettatori. Ammoniti Toloi, Gosens, Lozano e Djimsiti per gioco scorretto. Tiri totali 17-13, nello specchio 11-4, respinti 2-1, parati 6-4. Corner 6-2, recupero 1′ e 4′.

Napoli – Il gol della bandiera di Sam Lammers, il secondo timbro per un tipetto già pronto e molto più in forma di chi gli para la strada, è uno zuccherino da masticare amaro. Perché lo scolapasta Atalanta concede al Napoli la lauta maccheronata a merenda con la pummarola in coppa. Per cuocere a fuoco lento basta un tempo. E il rientro da titolare di Josip Ilicic a tre mesi dall’ultima apparizione all’Allianz Stadium fa pagare lo scotto agli equilibri e alla brillantezza del collettivo. Parola d’ordine, resettare in fretta. Mercoledì in Champions si va dal Midtjylland, tra una settimana esatta invece stesso giorno e ora per l’ospitata alla Samp al Gewiss Stadium con la patch sulle maglie per il compleanno numero 113 festeggiato al contrario oggi sul campo avverso.
Il botta e risposta al 4′ lascia presagire un confronto scoppiettante: Ospina può stoppare di petto il fendente dal vertice sinistro del Papu dopo un recupero di Pasalic sul disimpegno corto by Di Lorenzo, di là Politano apre per l’accentrato Lozano che gira a mezza altezza a lato di prima intenzione. All’11’ Sportiello non ha problemi a bloccare a terra il conato a giro di Osimhen, che pur di non incrociare Romero (spallata a Mertens tre minuti prima sul lato sinistro, ma allo start giallo mancato a Manolas per stincata e calcetto sott’ascella a Duvan) si sovrappone a Lozano in posizione troppo defilata per ferire. L’attendismo dei nerazzurri provoca qualche brivido e per poco il centravanti nigeriano non cala il 13 in diagonale dall’altra parte sul filtrante del belga: El Cuti smorza la conclusione tra le braccia del compagno tra i pali. Oltre il quarto d’ora l’asse Gomez-Zapata con botta mancina alta suona la più illusoria delle sveglie, un mini break nel forcing dei Ciucci. Il capitano al 22′ prova a sfruttare la catena di destra con Ilicic ad appoggiarlo in caduta, ma il suo mancino appena sollevato dal prato si spegne al di là del palo lontano. E il messicano schierato all’estrema sinistra stavolta punisce, insaccando col tocchettino (a Toloi non serve l’estirada in extremis) grazie anche alla smanacciata incerta di Sportiello sulla palla bassa di Di Lorenzo innescato da Politano. Si soffre. Al 25′ l’apripista sale in cielo sfiorando il bis sull’ammollo del compagno di linea sull’altro lato. La mira, sull’ennesima sfera regalata dai bergamaschi, non è sbagliata una seconda volta, perché al 27′ il piccolo rifinitore ispira e il destro a giro del doppiettista non dà scampo. Come del resto il tris che piove come la grandine dal tuono sinistro di Politano, da fuori, a scendere, sul palo di uno Sportiello poco pronto.
Va tutto malissimo: al 33′ il portiere atalantino difende il legno di competenza dalla stoccata in area di Osimhen, un’altra cinquina cronometrica e Palomino spalanca il casello alla coppia Osimhen-Politano che però difetta di potenza e angolazione. Il tiro al piccione prosegue col centrattacco venuto dalla Francia che da destra non può combinare granché (40′), mentre il secondo squillo ospite è il destro di Toloi appoggiato all’indietro da Depaoli dopo l’apertura da sinistra di Duvan: Hysaj la smorza per la parata in due tempi di Ospina. Poker a tre dalla pausa quando il rinvio del portiere, facendo saltare a vuoto Romero, nonostante il tackle di Palomino, propizia la prima marcatura in serie A dell’ex Lilla. Il Gasp fa scalare Gosens per usare Mojica nella ripresa e Gomez (2′) prendendo il fondo alla destra della difesa si fa stoppare il tiretto dal ginocchio dell’ultimo baluardo azzurro. Al 6′ dalla lunga c’è De Roon, servito all’indietro da Ilicic, raggiunto dal lancio morbido di Pasalic: più o meno barba al palo. Il Papu deve sacrificarsi per Lammers, Josip (13′, poi rimpiazzato da Malinosvkyi) ne scodella una dopo un paio di giravolte imboccando il capitano della nazionale cafetera. Sportiello nega la manita a Mertens al 17′: Bakayoko e Toloi sono il flipper aereo da calcio d’angolo che libera il controbalzo di Mertens su cui il prodotto di Zingonia vola, senza che il tap-in di Koulibaly si abbassi a sufficienza. All’undici dell’uomo di Grugliasco non restano che le iniziative estemporanee tipo il sinistraccio in curva di Pasalic (22′). Salvano l’onore Romero che esce dalla trequarti difensiva vincendo due rimpalli e Lammers, che servito in lungolinea corre verso l’ostacolo coi guanti (Manolas è un po’ in ritardo) trafiggendolo di sinistro (24′). Sembra il momento del coraggio, perché l’olandese appoggia l’ucraino per la botta sul fondo. Spazio anche per Gosens (a lato), di testa su cross di Toloi (32′) e quindi di Mojica (35′); a chiudere la fiera delle chances è l’aspirante al triplete personale (44′) di punta (ottimo Sporty in corner) su imbucata dell’ex Petagna.
Simone Fornoni