A presentarsi davanti ai microfoni, nella conferenza stampa inaugurale della stagione 18-19, il capitano dell’ Atalanta: Alejandro Gomez.
Papu, inizia una nuova stagione, e anche quest’anno l’affetto della gente è stato travolgente, quali sono le state tue emozioni dopo una serata da brividi come quella di ieri?
“Sensazioni bellissime, come sempre. L’affetto dei tifosi è fantastico e lo dimostrano in ogni occasione”.
Tifosi che, terminata la cerimonia, vi hanno scortato con i motorini nel tragitto che ha condotto dallo Stadio al ritiro Rovetta. Come è stato il viaggio?
“Più lento del solito (ride, ndr), ma sicuramente molto bello. Anche da queste cose si può capire l’entusiasmo e la passione della nostra gente”.
Capitolo mondiale: un pensiero sulla tua mancata convocazione e sul percorso deludente dell’Albiceleste.
“Purtroppo me l’aspettavo, dopo le convocazioni precedenti all’ inizio del torneo, ho capito che non avrei fatto parte della spedizione. La delusione è stata tanta, ma dopo averla superata ho seguito la nazionale come un vero tifoso. Motivi del flop? Mi aspettavo questo finale. Troppi problemi sia in campo che fuori hanno influito su un mondiale così deludente.
L’estate di Gomez, come è stata?
“Molto tranquilla. Trascorsa con la mia famiglia e i miei amici. Mi è servita per riposare e ricaricare le batterie in vista della nuova stagione”.
Estate chiama calciomercato, i rumors riguardo un tuo passaggio alla Lazio hanno spaventato il popolo nerazzurro. Quale è la verità?
“Sono soltanto voci. Mi hanno fotografato a Milano, quando in realtà mi trovavo lì per visitare i nuovi uffici del mio procuratore (Giuseppe Riso, ndr) e per l’attività di mia moglie. Nulla a che vedere con il calciomercato”.
Per cui rimani all’Atalanta?
“Preferisco non fare promesse. Non mi piace diventare prigioniero delle parole. Non posso escludere nessuno scenario e vedremo cosa accadrà. In questo momento sono comunque concentrato al 100% sull’ Atalanta”.
La vetrina della Champions League potrebbe portarti lontano da Bergamo?
“Dopo aver realizzato il sogno di giocare l’Europa League con l’ Atalanta, non nascondo che l’opportunità di giocare la Champions mi piace molto. L’unica cosa che posso dire è che la vorrei giocare con una squadra importante”.
In questa sessione estiva l’Atalanta ha già ufficializzato molti giovani. Ti aspetti colpi di rilievo nelle prossime settimane?
“Sono arrivati ragazzi giovani, che ancora non conosco e che avranno bisogno di tempo per integrarsi all’interno del gruppo. Allo stesso tempo dobbiamo considerare che sono partiti tre titolari come Caldara, Spinazzola e Cristante. Per cui penso che la società stia lavorando per portare a Bergamo tre giocatori già pronti”.
Si era fatto il nome di Castro, tuo grande amico, finito poi a Cagliari.
“Sì, mi aspettavo venisse qui. Oltre che essere una grande persona è anche un ottimo calciatore. Alla fine, però, è giusto che ognuno faccia le proprie scelte”.
Riguardo agli obbiettivi personali, ti sei prefissato un traguardo preciso in termini di gol e assist?
“Sinceramente no. Spero soltanto di avere un po’ più di fortuna a livello fisico. L’anno scorso sono stato frenato da qualche infortunio di troppo. I gol? Punto almeno alla doppia cifra, dopo i 9 gol complessivi dell’anno scorso”.
Impossibile non chiederti una riflessione sullo spinoso caso Milan che sta influenzando anche l’organizzazione della vostra stagione. Che ne pensi?
“Situazione scomoda. A livello organizzativo sta creando problemi logistici a tutti noi, e soprattutto alle persone che curano ogni aspetto delle nostre giornate calcistiche, come la scelta dei campi d’allenamento e degli alberghi. Speriamo si possa risolvere tutto il più velocemente possibile”.
Michael Di Chiaro