Favola Sabbio, è proprio il caso di dirlo. Una società microscopica, formata solo da quattro persone, ma capace di costruirsi attorno un macrocosmo degno di tante realtà che, a suon di quattrini spesi, hanno tagliato lo stesso traguardo. E’ infatti con orgoglio e grande soddisfazione che Roberto Rosselli, il deus ex machina della piccola frazione di Dalmine, racconta il viaggio che quest’anno li ha portati a raggiungere i playoff: “Abbiamo raggiunto i playoff dopo un anno intenso, passato dall’esonero di Jack Appiani dopo sole 3 giornate all’arrivo di mister Roberto Bonati, davvero un bravissimo tecnico, capace di creare la giusta alchimia spogliatoio-gioco. Non sono un caso questi play-off. Io l’ho detto ad agosto al vostro giornale: parto per puntare ai playoff e non lo dicevo a fari spenti. A me piace dire quello che penso, non mi nascondo, non serve, tanto vale parlare e dimostrare poi con i fatti che le parole erano parole e non vento. E’ difficile perché poi le parole ti ritornano in faccia sotto forma di sberleffi e di schiaffi. Ma a me piace così. Se vai a vedere nel 2017 solare il piccolo Sabbio ha fatto nel classificone più di 50 punti finendo tra le prime 10 del calcio bergamasco. Indice che la squadra c’era e c’è. Il vero miracolo sportivo non è questo però, è essere qui con 19 tesserati, senza la Juniores, con una società fatta di 4 persone. Con un segretario che pulisce gli spogliatoi. Con un presidente che taglia l’erba. Con un diesse che gonfia i palloni e riempie le borracce, parlando dell’Us Sabbio 1969 con tutto il mondo. Vado in Calabria a trovar amici e gente che conosco a malapena mi dice: “Allora il Sabbio?”. Allora te lo dico io cosa ha fatto questo gruppo di ragazzi. Siamo partiti 3 anni fa vincendo il Trofeo Preda, poi questo gruppo ha fatto quello che succedeva 50 anni fa in Italia, ha giocato a calcio, ha avuto fortuna, ha sempre creduto di poter fare questi playoff e ha dimostrato a tutti che il fattore economico è l’ultima cosa che occorre in Terza Categoria per far bene. Io non do valore ai miei sogni. Erano 8 anni che ci provavo. Ce l’abbiamo fatta grazie solo a noi stessi. Nessuno ci ha giustamente regalato nulla. Neanche ieri. Un ricordo al nostro Leonardo Scarpellini, questi play off sono anche per lui. Forse abbiamo vinto perché giocavamo sempre in 12. Se andremo avanti sarò felice. L’anno prossimo questa minuscola società farà 50 anni. Considero quindi questo risultato un piccolo grande omaggio per questo 50esimo. In un calcio fatto di fusioni di società che spariscono rimane una certezza che rispecchia il simbolo della nostra società. Il Sabbio pende, ma non cade. Mai”. Firmato Rosselli, direttore sportivo dell’Us Sabbio 1969.