Giovanni Manzoni, magazziniere e pietra miliare del calcio a Ponte San Pietro, ha conosciuto bene Davide Astori: “Me lo ricordo a Torino, prima dell’amichevole tra il Pontisola e l’Italia (nel 2013, ndr): mi ha abbracciato e mi ha fatto notare come il miglior tè mai bevuto in carriera fosse ancora quello di Ponte. Me lo ricordo ragazzino agli allenamenti, era uno che non mancava mai. Anche se era ben chiara a tutti la sua voglia di emergere, non aveva mai perso la propria umiltà. In questo momento il mio pensiero va alla mamma e al papà di Davide, persone che conosco bene”.
Anche Livio Galbusera, presidente del Pontisola, vuole ricordare Davide: “Un ragazzo pieno di volontà, si vedeva che aveva stoffa e ne aveva da vendere sul piano umano. A Torino, nel 2013, lo premiammo come giocatore cresciuto a Ponte e lui, come del resto mister Prandelli, si confermò una persona alla mano, tanto che chiese subito di vedere il nostro Giovanni Manzoni, magazziniere nonché tuttofare della nostra società. Davide non è mai cambiato negli anni, anche quando si è consacrato in Serie A. Questo lutto lascia sgomenti, ancor più in funzione del fatto che lascia una bimba di appena 2 anni. Questa è una tragedia inaspettata, se ne va un ragazzo perbene a cui tutto il mondo del calcio voleva bene”.
Nikolas Semperboni