E’ festa grande per il Casazza e i suoi magnifici interpreti. In coda a una stagione, e a una settimana, dalle mille emozioni e dai mille batticuore, è tempo di valutazioni e commenti; bilanci e, perché no, graditi omaggi da parte degli addetti ai lavori. E quest’ultimo è il caso di Albino Trapletti, dirigente di lungo corso della scena dilettantistica nonché instancabile tuttofare per la “Regina della Valcavallina”. Quando gli echi di una finalissima di Coppa sono ormai affievoliti, quando l’adrenalina lascia spazio e campo al meritato relax, Trapletti è stato insignito di un trofeo ad hoc da Giulio Cagliani, allenatore del Ponteranica, nonché compagno di avventura lungo l’epopea di San Paolo d’Argon. L’uno allenatore e l’altro suo secondo; l’uno direttore generale e l’altro presidente: pur con mille mansioni differenti, il chiaro filo-conduttore rappresentato dai successi. Ecco allora un trofeo tutto per il “Trap”, a mo’ di elogio per gli sforzi compiuti da un figura spesso silenziosa, ma non per questo meno decisiva. Così spiega Cagliani, protagonista di un gesto tanto particolare quanto encomiabile, tanto più se compiuto in una realtà, quale quella dilettantistica, piena zeppa di campanilismi, piccole grandi invidie e scaramucce di ogni tipo: “Posso dire di conoscerlo bene Albino e so per certo che il merito di tutto ciò che ha compiuto quest’anno il Casazza è anche suo. Non tutto è stato rose e fiori lungo la stagione, eppure la stoffa del direttore è emersa in tutta la sua autorevolezza. Che la carica sia ufficiale o ufficiosa poco conta, perché Trapletti è un vero direttore, un vero trait d’union tra società e giocatori e dunque in me è sorta la necessità di doverlo premiare, per riconoscerne gli ampi meriti. Il resto è tutto in un pensiero, inciso nella targhetta-ricordo alla base del trofeo: “Coppa Italia 2018. Con grande piacere, all’amico Trapletti. Giulio””.
Nik