Seimilacinquecento in Curva Nord a 34 gradi l’ombra con più del 50 per cento d’umidità, ma l’amore può tutto. “Siete veramente fantastici. L’Atalanta è fatta di persone e tifosi fantastici – il saluto post allenamento allo stadio del presidente Antonio Percassi -. Stateci vicini, insieme possiamo fare cose davvero importanti, grazie mille di vero cuore. Bravi a incitare il nostro mister: dobbiamo essere bravi tutti, continuiamo così tutti uniti ad appoggiare la società che sta facendo le cose per bene”.

Invocatissimo dal pubblico e disposto a saltare con la curva, Ivan Juric s’è sentito chiamato in causa e ha voluto rendere onore all’accoglienza da re: “A nome mio e dello staff, siamo veramente orgogliosi di essere in questo grande club e ce la metteremo tutta per raggiungere grandi risultati. Un’ultima cosa, ‘la maglia sudata sempre'”, ha aggiunto il tecnico croato, il secondo a essere chiamato al microfono a fine sgambata, ottanta minuti senza il reprobo Lookman a Londra, con Ibrahim Sulemana a concludere coi giri del campo da solo, Bonfanti e Touré assenti perché con le valigie ai piedi del letto più Bakker e Kolasinac lungodegenti.

C’è un solo capitano, grida la gente, e Marten de Roon non si tira indietro: “La squadra ha tanta voglia di dimostrare un altro anno di essere di livello. Il vostro sostegno sarà molto importante, soprattutto nei momenti di difficoltà. Sappiamo che sarete sempre con noi. Sabato c’è già un appuntamento importante, vi aspettiamo numerosi”, chiosa l’olandese riferendosi al Trofeo Bortolotti con quindicimila biglietti già emessi “ma anche alla campagna abbonamenti in cui s’è visto quanto amore abbiamo intorno”.

Sul campo, dalle 18 alle 19.20 circa, Bernasconi che non va più considerato un prestito dell’Under 23 finché non sarà arrivato Diego Moreira o chi per lui, Zappacosta, Kossounou, Scalvini, Hien, Bellanova, Brescianini, Maldini, Ahanor, Kamaldeen Sulemana, Ibrahim Sulemana, Scamacca, De Roon, Pasalic, Palestra, Ederson, Godfrey, Djimsiti, Samardzic, De Ketelaere e l’altro della seconda squadra Misitano più i portieri Carnesecchi, Sportiello, Rossi e Vismara. 

A un quarto alle sette, a ruota delle prove di palleggio e delle partitelle a campo ridotto, la partitella a metà campo di circa 25 minuti suddivisa in due frazioni con cambio di campo. Per i fluo, Carnesecchi; Kossounou, Hien, Ahanor; Bellanova, Ederson, Brescianini, Bernasconi; De Ketelaere, Kamaldeen; Scamacca. Praticamente i titolari fino a nuovo ordine, ovvero Rodrigo Muniz dal Fulham che è la prima scelta in attacco. Per gli azzurri, strapazzati 6-1, invece, Sportiello; Scalvini, Godfrey, Djimsiti; Palestra, Pasalic, De Roon, Zappacosta; Samardzic, Maldini; Misitano. 

Poca storia sul campo, troppo divario. Al 2′ Brescianini ha già preso il legno, a cronometro bissato Sportiello ipnotizza Ederson appena prima del rompighiaccio di Kossounou con inserimento e tocco sotto. Pari la lancetta dopo con Maldini a giro, ma le riserve si fermano lì, almeno a livello di marcature. All’8′, fallisce il possibile ribaltamento con De Roon che alza la mira con la fronte, accarezzata ancora dal milanese figlio e nipote d’arte. Al decimo la usa benissimo CDK che riporta avanti i suoi grazie alla pennellata dell’allargato Brescianini. Metà campo della metà del campo invertite dopo 11 minuti e al rientro non esiste scampo: al quarto d’ora, cambio campo palla al piede di CDK per controllo e sinistro in diagonale di Scamacca; al 16′ poker sporco di Ederson in caduta a rimorchio di Bellanova; al 21′ Kamaldeen prende il fondo per la doppietta di De Ketelaere cui si accoda al 23′ anche il centrattacco romano sempre di sinistro. Alla fine, prima ancora che i tre big prendessero la parola, il più immaginifico dei cori, “vinceremo il Tricolore”. Effe