Atalanta dai due volti. Primo tempo da dimenticare, secondo tempo gagliardo ma non è stato sufficiente per agguantare il pari. La vittoria dell’Inter, a parte il regalo vistoso del 2-0 di Gervasoni, è meritato perché l’Atalanta ha impegnato il portiere Handanovic in un paio di occasioni, peraltro timide, e niente. Sicuramente è un passo indietro perché si è vista prima una squadra timida, forse svogliata e poi un’altra coraggiosa e spavalda ma ancora una volta incapace di battere il portiere avversario. Nel primo tempo segnato Osvaldo ma l’Inter ha fallito un calcio di rigore (bella parata di Sportiello su Palacio), ha colpito il palo con Vidic e si è mangiata ignobilmente almeno altri due gol (Palacio e Kovavic). Una sola squadra in campo, quella di Mazzarri. E stavolta il 3-5-2 ha funzionato perfettamente perché in mezzo al campo gli interisti dominavano. Medel si faceva un baffo dell’incosistente Moralez e ai suoi lati Guarin e Kovacic spingevano a più non posso costringendo la difesa nerazzurra a figure barbine e bisogna aggiungere la serata negativa di Cherubin (per favore ridateci Stendardo) e una certa timidezza del duo Zappacosta-Estigarribia (certo da quella parte Kovavic faceva paura) mentre a sinisitra Dramè era più efficace ma poco decisivo. Poi la svolta all’inizio di ripresa quando Colantuono osa il tutto per tutto: fuori D’Alessandro e l’impalpabile Moralez, dentro Gomez e Boakye. E’ un 4-2-4 spregiudicato e coraggioso che fa venire non pochi incubi all’Inter tutta rattrappita davanti ad Handanovic anche perché Gomez partendo da sinistra e accentrandosi scombina le linee di difesa interiste,poi nel finale Mazzarri corre ai ripari con l’inserimento di Hernanes e M’Vila per Guarin e Palacio. Al 41’ il 2-0 se lo inventa l’arbitro Gervasoni fischiando un fallo su Osvaldo da parte di Carmona sulla linea dell’area, facile il raddoppio su punizione di Hernanes.
Giacomo Mayer