Come tutti, ieri, intorno alle 17 e 35 circa, mi sono imbattuto nella foto dello stupendo ragazzo di colore, zeppo di muscoli e di forza della natura, ignudo per le strade del centro di Bergamo. E ho pensato, non so perché in romanesco, “anvedi che bono”. Poi, in bergamasco-livornese, “pota, sicuro che l’omo-toro va a Fitactive come me, ma con risultati diametralmente opposti ai miei”. Finita lì, questi i miei ragionamentini mentre aspettavo Lecce-Milan bevendo un campari col bianco al Blu Puro col socio dei giorni migliori, Marco. Entrambi abbiamo sorriso delle mie parole e ci siamo messi a parlare d’altro, della speranza che ci dà Flotilla, insomma della magia di chi ha di nuovo la voglia di buttarsi nel mare di un mondo migliore.
Questa mattina mi sono alzato, “oh bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao”, e non ho trovato l’invasore, come invece capita ogni giorno alle famiglie di Gaza, e, come da antica e fruttuosa tradizione, sono andato in bagno con il cellulare in mano. Leggere mi stimola, feisbuc immensamente, instagram no perché ha più o meno solo immagini. Passavo i post e pensavo stessi ancora sognando, per la gran parte erano commenti indignati nei confronti della nostra sindaca, Elena, e della sua giunta, Marcella, Giacomo e gli altri, colpevoli di aver ridotto a brandelli la nostra meravigliosa città. La prova inconfutabile? Il figone nudo di cui ho raccontato prima. Si andava da frasi di questo tipo, “ecco, vedrai che Bergamo, inaccettabile. Le risorse… Giunta Carnevali, cosa dite? E’ successo oggi in pieno centro… Via XX Settembre… Siamo alla frutta”, a veri e propri sfoghi, “io organizzerei un bel pic nic anche per i nudisti del Nord Africa!!! Evviva l’integrazione… A cavalcioni sul filo spinato”. Non metto altre amenità lette, un odio diffuso e, a volte, tremendo nei confronti del ragazzo, segnalo, da giornalista, che la stessa identica vicenda era accaduta a Seriate, ma l’ignudo era bianco e l’amministrazione di destra, e nessuno, come giusto, si era messo a offendere alcunché, né il protagonista né i membri della giunta.
Ora le ipotesi alle origini del rancore, e cito quella saggia madonnina così celeste che era la mia nonna, la Pina, potrebbero essere almeno due, quella della volpe e dell’uva, l’invidia, e qui probabilmente il recondito sogno di ognuno degli incazzati è fare almeno una corsetta liberi dai vestiti nelle strade del centro, ma non hanno il coraggio e allora gli viene la rabbia con chi lo fa, oppure, ancora più doloroso, un senso di inadeguatezza per via dell’ancestrale perfezione del gigante dalla pelle nera, estremamente più dotato di noialtri che siamo nati chiari.
Inspiegabili le colpe attribuite alla nostra sindaca e alla sua squadra. Ammesso che un giovane in forma sia qualcosa di degradante per un luogo, cosa avrebbero dovuto fare i nostri amministratori secondo la cospicua tribù degli indignati? Copiare la Melona, quindi tagliare in toto i servizi a Bergamo, per poi investire il malloppo in migliaia di droni costruiti da Trump? Per farne che? Per eliminare dalle nostre strade eventuali uomini nudi di origini africane? Come? Col laser usato da Dart Fener nel terzo episodio di Guerre Stellari?
Chi sa, parli, nel frattempo io mi sento sulla stessa linea di Fabio Maffioletti, che stimo. Dice: “Che coraggio, sotto la pioggia e con il freddo che faceva. Questo ha il fisico”.
Matteo Bonfanti


sabato 30 Agosto 2025
