Bologna – Atalanta 0-1 (0-0)
BOLOGNA (3-4-2-1): Skorupski 6; Soumaoro 6, Medel 6 (50′ st Dijks sv), Theate 6; De Silvestri 5,5 (42′ st Kasius sv), Schouten 6, Svamberg 6,5 (42′ st Barrow sv), Hickey 6 (42′ st Vignato sv); Orsolini 6,5, Soriano 5,5 (50′ st Falcinelli sv); Arnautovic 5,5. A disp.: 12 Molla, 22 Bardi, 2 Binks, 14 Viola, 20 Aebischer. All.: Sinisa Mihajlovic 6.
ATALANTA (3-4-2-1): Musso 7; Scalvini 6,5 (1′ st Palomino 6), Demiral 7, Djimsiti 6; Hateboer 6, De Roon 5,5, Freuler (cap.) 5,5 (25′ st Pasalic 6,5), Pezzella 6 (35′ st Maehle sv); Pessina 5,5 (1′ st Mihaila 5), Koopmeiners 7; Muriel 5,5 (20′ st Cisse 7). A disp.: 32 Rossi, 57 Sportiello, 50 De Nipoti. All.: Gian Piero Gasperini 6.
Arbitro: Maresca di Napoli 5,5 (Mondin di Treviso, Bottegoni di Terni; IV Cosso di Reggio Calabria. V.A.R. Piccinini di Forlì, A.V.A.R. Tegoni di Milano).
RETE: 37′ st Cisse (A).
Note: il quarto ufficiale Cosso sostituisce l’assistente Mondin al 14′ st. Serata serena, spettatori 13.323. Ammonito Demiral per gioco scorretto. Tiri totali 10-14, nello specchio 2-3, respinti/deviati 3-4, parati 3-2, legni 0-1. Var: 1. Corner 6-3, recupero 3′ e 9’30”.

BolognaKoopmeiners a impostare, tocco dentro di Pasalic, controllo di destro e sinistro dritto per dritto da centro area di Cisse, di nome Moustapha, nato il 14 settembre 2003, in gol all’esordio sul filo del fuorigioco. L’immagine del bottino pieno a Bologna di un’Atalanta (quinta a 51 con la Roma alle soglie dell’ultima pausa per le Nazionali) priva degli eroi degli ottavi Malinovskyi (gastroenterite) e Boga (ginocchio) oltre che di Toloi (flessore destro lesionato), Miranchuk, dello squalificato Zappacosta e dei lungodegenti Ilicic (per modo di dire)-Zapata. Un urlo di gioia liberato nello spicchio finale dopo aver rischiato in tre occasioni, con Musso a dire di no a Orsolini e Arnautovic a sbagliare la sua.
Le scorie di Europa League zavorrano il possesso palla, le conclusioni a botta quasi sicura e a tratti anche la fase difensiva. Il primo tempo si riassume nei due estremi del vantaggio clamorosamente mancato dalle due fazioni, alla mezzora da Scalvini, fermo al palo (esterno) allungando il sinistro da un metro sull’angolo del Ronaldito da destra spondato da Djimsiti, e a un tris d’orologio dalla pausa da “Orso”, smarcato dalla ripartenza rifinita da Arnautovic e sbattuto addosso a corpo e braccia di un arquero albiceleste in vena di miracoli. La testa di Demiral che sbuca al 12′ sull’onda lunga della punizione di Koopmeiners respinta e rimessa dentro dal nazionale albanese è il primo squillo, ma i nerazzurri, scampato il pericolo sulla palla bassa di Svanberg spazzata in scivolata dal perno turco, restano in controllo e in forcing. Fino a produrre un’altra occasione piuttosto nitida a tiro della botta di Muriel alle stelle suggerita da De Roon, ovvero il taglio di Pessina a rimorchio del colombiano, borseggiatore di Medel lungo il fondo, e murato da Theate. Se Pezzella mette spesso in difficoltà l’ex in campo come De Silvestri, leggi spintone nel salto a due a metà del guado su spiovente del pendolino destro, l’attacante altrui che attacca il lato sinistro della retroguardia bergamasca mette alla prova le capacità dell’argentino nel rinviare i retropassaggi intercettandogliene uno di schiena al minuto 23: l’attrezzo, vista la posizione defilata, si spegne in curva. I nerazzurri in kit bianco spingono a tavoletta e c’è il sinistro a rientrare di Hateboer deviato in angolo al 23′, ma è ancora più incredibile la successiva chance per il palazzolese, simbolo del contro-turnover da quattro undicesimi al rientro dal giovedì a Leverkusen.

Lo specchio non si centra fino alla bordata centrale dalla lunghissima della diga olandese (34′), poi in capo al tris d’orologio Soumaoro chiude il brianzolo liberato dalla combinazione del compagno di trequarti (larga) col pendolino connazionale. Prima del pericolo in chiusura di frazione, il mancinone alto di Schouten sugli sviluppi di una laboriosa punizione al quarantesimo. All’apertura della seconda, ecco l’altro rischio abnorme, al quarto, col centravanti di casa che lanciato basso dal partner di linea va via disturbato solo dal tackle del perno bergamasco nel suo diagonale out di una metrata abbondante. Al quarto d’ora Mihaila è in ritardo sul filtrante del futuro autore del penultimo passaggio nell’azione vincente, che al 21′ scippa Theate in uscita sganciando il destro dal limite fuori di un amen. L’uno contro uno del connazionale sull’altro Oranje Schouten finisce largo, quindi il colpo di reni dell’ex Udinese per salvare capra e cavoli una volta di più (22′) senza che l’ascolano riesca a sfruttare l’erroraccio in disimpegno di Freuler. Demiral salva sull’ex Inter (32′) pescato da lontano da Svanberg, quest’ultimo e De Roon non bucano nemmeno per scherzo la porta altrui a ruota del matchball dell’ex Rinascita Refugees, Seconda categoria leccese e 3 già 3 gol in Primavera; verso il novantesimo Medel coglie l’esterno della rete inserendosi sul la di Schouten, l’azione Koop-Cisse-Koop-Pasalic (spaccata) del possibile raddoppio è vanificata dal fuorigioco (49′) del protagonista della nottata al “Dall’Ara” e infine sulla strada dell’altro ex Barrow si para Maehle sull’ultimo corner.
Simone Fornoni