Il sabato in Borgo regala talvolta incontri preziosi, momenti privilegiati che rimandano alle amicizie di una vita, o al valore intrinseco di concetti, quali sport, aggregazione, formazione. Del resto, si va ben oltre la semplice partita in programma l’indomani, quando il destino ti riserva un incontro con “Edi” Zanoli, allenatore del momento, grazie al terzo posto ricoperto attualmente nel girone C di Eccellenza dal suo BSV Garda. Eppure etichetta mai fu più riduttiva, quando di mezzo c’è un profilo che si è occupato di formazione e di metodologia, nel professionismo, lavorando per società quali Milan, Parma e Cremonese. Legato a stretto filo a mostri sacri quali Filippo Galli e Roberto De Zerbi, Zanoli è innanzitutto un valore aggiunto per un calcio dilettantistico che prova a ricalcare le orme dei più grandi, e potenti, imparando a curare ogni dettaglio, a partire dal lavoro di filiera e dagli input che competono al rapporto con i giocatori, soprattutto i più giovani. Una mattinata in Borgo Santa Caterina diventa così una miniera di aneddoti e approfondimenti. Certo, il quadro attuale dell’Eccellenza lombarda, che rimanda a un BSV che prova a sognare in grande ma non può permettersi di sottovalutare un Pianico, prossimo avversario domenicale, in chiara difficoltà. Ma anche, se non soprattutto, un’analisi a tutto tondo di quello che è il calcio oggi, fatto di gerarchie, rispetto dei ruoli e dei luoghi, compreso lo spogliatoio, che come tale rimane “di pertinenza dei giocatori, non dell’allenatore”. Questo e tanto altro è Zanoli, classe ’69, formatore e project manager di respiro universitario, come testimonia la collaborazione in essere con l’Università Cattolica di Milano. E poi c’è l’amicizia con Fabio Drago, fermo ai box da troppo tempo ma che non manca di dire la sua su dinamiche e movimenti riguardanti la scena dilettantistica di casa nostra. Una coppia affiatata, che trae le proprie radici nel quartiere, appunto Borgo Santa Caterina, ma anche nel percorso condiviso sul campo da calcio, come il titolo di Eccellenza vinto negli Anni Novanta con il Clusone di mister Perani. Vicende che rimandano a un calcio che non c’è più. Ma che, evidentemente, possono ancora insegnare tanto.
Nik