Breve storia di un professionista del pallone alle prese con la scoperta dei ritiri prepartita: Gasperini ci teneva sempre al centro di allenamento, dove passavamo tantissimi giorni, anche due o tre ininterrottamente per giocare una partita”. Via Joakim Maehle, 13 milioni per darlo al Wolfsburg, adesso per bocca dell’interessato s’è scoperto il motivo di fondo per cui è stato considerato uno dei sacrificabili sull’altare del calciomercato estivo.

“Quella di Gasperini è stata la gestione della paura, se avevamo un doppio allenamento ci diceva che avremmo dovuto dormire a Zingonia – ha riferito, secondo quanto raccolto da Tipsbladet.dk, l’esterno dal ritorno di Helsingør della Danimarca -. Non c’ero abituato. All’Atalanta ero uno dei tanti, al Wolfsburg mi sento parte del progetto e c’è più humour nello spogliatoio”.

“Avevo bisogno di una nuova sfida nella mia carriera. All’Atalanta l’allenatore decideva tutto, non c’era libertà. Anche se vivevo in un bel posto e il tempo era bello, non me lo potevo godere – ha spiegato ancora Maehle -. È stata molto dura. Gasperini mi ha rimproverato perché Rasmus Hojlund veniva in macchina con me all’allenamento, cosa che avevo concordato con la società. Dopo un po’ ci si arrabbia e ci si stanca”.