Tre dietro, per Stefano Pioli, se non sono un inedito poco ci manca. Eppure da quattro partite, incassato il rovinoso 5-2 del Sassuolo in campionato, il tecnico del Milan ha adottato per la difesa la formula alla Gian Piero Gasperini. Perno e due braccetti che salgono alternativamente a sostegno. Che ci sia l’ex di turno Simon Kjaer in mezzo, piuttosto che l’innesto di gennaio Malick Tiaw, poco importa. Il punto fermo è Kalulu, il titolare preferenziale sul centrosinistra Tomori.

Una revisione tattica a imitazione dell’avversario di domenica sera a San Siro, mentre il collega dirimpettaio dallo stesso numero di allacciate di scarpe ha messo in soffitta il tridente d’attacco, adottato invece puntualmente dall’allenatore di Parma, per ricorrere al centrocampista sovrannumerario tra le linee. Detto trequartista, anche se al Gasp la terminologia va sempre un po’ di traverso. E difatti nel lunch match col Lecce ha proposto lì un attaccante, pardon un’ala come Jeremie Boga, tutto fuorché a proprio agio.

In attesa del recupero del capitano Calabria, i rossoneri a destra adattano a tutta fascia uno tra Messias e Saelemaekers, essendo intoccabile Theo Hernandez sul lato opposto, con Bakayoko alle spalle di Krunic come mediano a due insieme a Tonali. Pioli non ha granché da proporre davanti, dove Brahim Diaz e Rafael Leao sono gli unici a poter giostrare alquanto larghi, quindi due esterni d’attacco arretrati specie in fase di non possesso, dietro il terminale Giroud. In porta Maignan torna teoricamente disponibile, ma giocherà ancora Tatarusanu, imbattuto nelle ultime tre uscite in occasione degli 1-0 con Torino, Tottenham e Monza.

Se la rivoluzione a tre dello stratega nemico trae origine dal derby perso altrettanto di corto muso con l’Inter, di qua il Profeta di Grugliasco ha ben poco da decidere. Davanti all’incerto Musso visto il 19 febbraio a pranzo, in palese ritardo sulla stoccata di Ceesay girandosi sul sinistro da quasi 25 metri dopo nemmeno 4 giri di lancetta, torna dalla squalifica Scalvini da braccetto sinistro insieme a Toloi e uno tra Palomino e Djimsiti, anche perché Demiral è appiedato dal quinto cartellino della serie. Quindi, considerando la metà campo a quattro, Zappacosta-De Roon (anch’egli fermato coi salentini dal giudice sportivo)-Koopmeiners-Maehle. E davanti, si spera, Lookman-Hojlund-Boga, soluzione in corsa o dall’inizio da 22 gol in 6 partite a gennaio. Diversamente ci sarebbe Ederson dietro due punte, oppure Pasalic in caso di caviglia destra risanata.
S.F.

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