Quel rigore di Oliviero Garlini per dare Gas alla semifinale di ritorno, il palo di Daniele Fortunato, la remuntada fiamminga Rutjes-Emmers (il primo, in realtà, olandese) del Mechelen chiamato Malines alla francese. Un sogno sfumato che mai nella vita di qualunque tifoso dell’Atalanta potrebbe diventare un incubo, perché quella serata al vecchio “Comunale” Il 20 aprile 1988 la massima espressione della Bergamo sportiva scrisse la pagina più bella di un libro infinito. La squadra di serie B alla ricerca del ritorno al piano di sopra che sfiorò da vicino la Coppa delle Coppe. Figlia della finale di Coppa Italia col Napoli scudettato di Bianchi e Maradona guadagnata dalla banda già retrocessa di Nedo Sonetti, ma sublimata dalla cavalcata di Emiliano Mondonico, compianto e rimpianto artefice del nuovo corso della presidenza di Cesare Bortolotti. Quando l’Europa era una gioia e soprattutto l’eccezione, e non data per scontata come adesso. Un ricordo da 41 mila bergamaschi allo stadio più tutto il resto incollato alla tv.

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