Atalanta – Roma 2-1 (0-1)
ATALANTA (3-4-2-1): Berisha 6,5; Toloi 6, Caldara 7, Masiello 6 (5′ st D’Alessandro 6); Spinazzola 7, Gagliardini 6,5, Kessie 7,5, Zukanovic 6; Gomez 7 (47′ st Raimondi sv), Kurtic 5,5 (13′ st Freuler 6,5); Petagna 6. A disp.: Bassi, Sportiello, Stendardo, Migliaccio, Pesic, Carmona, Paloschi, Pinilla, Grassi. All.: Gasperini 7,5.
ROMA (4-2-3-1): Szczesny 6; Bruno Peres 6, Manolas 6, Fazio 6, Rüdiger 5,5; Strootman 7, De Rossi 6; Salah 6,5 (13′ st El Shaarawy 6), Nainggolan 6,5 (41′ st Iturbe sv), Perotti 7 (28′ st Paredes 5); Dzeko 6,5. A disp.: Alisson, Crisanto, Juan Jesus, Seck, Gerson, Emerson. All.: Spalletti 6,5.
Arbitro: Rocchi di Firenze 5,5 (Di Fiore-Peretti, IV Meli; add. Irrati e Abisso).
RETI: 40′ pt rig. Perotti (R), 17′ st Caldara (A), 45′ st rig. Kessie (A).
Note: pomeriggio velato, terreno in discrete condizioni. Spettatori 19.154 di cui 8.330 paganti (incasso 189.770 euro) e 10.824 abbonati (quota 127.970,47 euro). Ammoniti Toloi per fallo di mano, Strootman per gioco scorretto, Dzeko per proteste. Corner 9-6, recupero 1′ e 4′.

Bergamo – Gomez fa cadere Paredes nel trappolone: zig-zag al di qua del lato sinistro dell’area, è rigore, il secondo della domenica sotto la Maresana, Kessie, come contro il Toro nel periodo di vacche magre, la insacca spiazzante allo scadere. Delirio Atalanta, è terza (con la Lazio, a 25, -1 dall’avversario di turno, in attesa del Milan) dopo un’entusiasmante remuntada con la Roma, frizzante nella prima metà e ridotta sulle barricate nella seconda.
Per la banda del Gasp è la settima vittoria nelle ultime otto partite, qualcosa di mostruoso. Eppure la cronaca del primo tempo non pareva lasciare molte speranze. Al 4′ Petagna innesca il mancino in corsa centrale di Gomez, una cinquina secca di cronometro e il Papu spreca il rilancio di Gagliardini con un tiro-cross dalla destra senza avvedersi dell’inserimento dello smarcato Spinazzola. La svettata di Fazio al quarto d’ora sul corner dalla sinistra di Salah non inquadra lo specchio, mentre i padroni di casa, assenti Conti per squalifica e Dramé per una lesione al flessore mancino non ancora smaltita, quando la palla è fra i tacchetti altrui si asserragliano con un 5-3-2 fluido che tiene bloccato Zukanovic sull’egiziano costringendo a rinculare Kurtic di una trentina di metri. Il confronto si avvampa: Gagliardini (21′) riceve da Spinazzola e s’incunea in area saltando Rüdiger ma calcia sull’esterno, quindi Perotti imbecca il colpo testa a lato di Dzeko e il bosniaco fa lo stesso con Salah, che calcia di destro addosso a Berisha. Situazione quasi fotocopia alla mezzora, stavolta su filtrante di Nainggolan, col portiere atalantino a scegliere bene i tempi dell’uscita. Svolta al quarantesimo: scavetto di Strootman per Dzeko, che usa Zukanovic come un materasso e fa la sponda per Salah, il cui tiro è stoppato di mano Toloi (in diffida, sarà squalificato) con Perotti a trasformare il rigore alla sua sinistra.
Se il primo tempo si chiude con la bicicletta molle di Gomez, servito da Spinazzola (43′) e il tocco sbagliato da Salah sull’intuizione di Perotti (45′), la ripresa si apre con il cambio Masiello-D’Alessandro che sposta Kurtic sul centrodestra, poi Freuler rimpiazza lo sloveno ed El Shaarawy entra per il Messi d’Egitto. Doppia chance al 12′ con Gomez che pennella per il colpo di testa di Toloi bloccato da Szczesny e lo stesso numero 10 a sparare lievemente alto di sinistro sull’apertura di Spinazzola. 1-1 quattro minuti dopo: Spinazzola tocca sull’out a Kessie che si porta sul fondo e crossa per Caldara, che infila l’1-1 di testa sul rimpallo col portiere polacco. La partita cambia volto e tra 19′ e 24′ Kessie manda in crisi Bruno Peres con due percussioni, il brasiliano riesce a limitare i danni sulla prima e si affida ai compagni della difesa nel secondo caso. Proteste bergamasche al 25′: Dzeko perde Gagliardini e lo aggancia all’altezza della caviglia, Rocchi s’ingoia il fischietto. Al 31′ solo il palo ferma Freuler nella sua puntata in area, al 39′ il mancino di prima intenzione di Gagliardini (traversone del Papu) è contrato da Manolas. L’orologio segna quasi il novantesimo ed è qui che succede l’imprevedibile: il Papu ne azzecca una delle poche giuste del suo match, il ragazzo d’ebano non si fa tradire dall’emozione e mette nell’angolino la sfera magica della gloria. A questo punto ben poco effimera.
S.F.