Prima scena: c’è un ragazzo allegro e simpatico, con la barba lunga e nera, che si è messo ad allenare i bambini del suo paese dopo avere interrotto troppo presto una buonissima carriera calcistica. In campo contro la sua squadra ci sono due gemelli, entrambi hanno lo sguardo divertito e nell’ambiente sono conosciutissimi perché sono fortissimi, uno ha il quattro sulla maglia e ferma qualsiasi avversario, l’altro il dieci, e segna dozzine di gol tirando in porta da ogni posizione.
Seconda scena: i due gemelli diventano grandi, per un po’ di anni giocano ancora accanto, le stelle di un Gorle meraviglioso e spettacolare, poi quello con il dieci sulla maglia sente la voglia di provare nuove esperienze calcistiche e si allontana da casa, l’altro invece sceglie di diventare la bandiera del club dicendo no ogni estate alle decine di offerte che gli arrivano dalle società di categorie superiori, ricoprendo, per un periodo, addirittura il ruolo di presidente. Ormai distanti, i fratelli, che di cognome fanno Guariglia, si fanno una promessa, “almeno un’altra stagione in campo insieme prima di appendere le scarpette al chiodo”.
Torniamo alla prima scena e sveliamo l’identità di quello che all’epoca, parliamo di quasi trent’anni fa, era un giovanissimo mister. Si chiama Francesco Ottone Mesti ed ora, che è il direttore sportivo della favola Ranica, ha coronato il sogno di una vita intera, avere nella propria squadra quei due gemelli terribili, appunto i Guariglia, ammirati quando erano bimbetti e lui li aveva come avversari. Ci racconta: “E’ davvero successo così: allenavo e me li trovavo sempre contro. Erano il mio spauracchio perché ogni volta mi battevano. E io pensavo: un giorno li vorrei con me… Anche da piccoli erano bravi, intelligenti, oltre che molto dotati sia tatticamente che tecnicamente. E poi sia Andrea che Nicola sono due ragazzi di cuore, gentili e sensibili, ma anche allegri, sempre pronti alla battuta, in grado di trasformare lo spogliatoio in un gruppo di amici. Per primo ho convinto Nicola, che in questa stagione è stato fondamentale con i suoi gol nella nostra promozione in Seconda categoria. E quest’anno…”.
E qui al ds gialloblù si apre il cuore: “Giocherà con noi Andrea, il centrocampista più forte che io ho mai visto, uno che fa sempre la differenza perché ogni volta mette in campo il cuore, un gigante della mediana oltre che un uomo fantastico”.
A Francesco, che già ci piace da matti, perché è uno che sa che nel calcio esaudire i propri sogni è il massimo dei massimi, ad Andrea e a Nicola, due ragazzi di cui da anni siamo perdutamente innamorati, a tutto il Ranica, l’augurio di fare insieme una stagione indimenticabile, qualcosa che il dirigente gialloblù sta aspettando da quasi tre decenni.
Matteo Bonfanti