“Terrone del c****!”, secondo capitolo del tormentone estivo. Il razzismo non c’entra. Era solo la volontà di difendere l’onore dell’Atalanta, ferito da quell’uscita – in maglia del Lecce – del tifoso del Napoli, alla stazione di Treviglio, mentre la squadra stava prendendo il treno alla volta di Torino per giocarsi il big match la sera stessa contro la Juventus. “Mister, dopo 10 anni ve la giocate la partita o gliela regalate come al solito? Forza Napoli”.

Gian Piero Gasperini si limitò a un “Pedala, c*******”, prendendo le distanze dall’accaduto nel dopopartita dai microfoni di Sky. Ma c’è il dirigente interessato al centro del fascicolo aperto dalla procura della FIGC che ci tiene a giustificarsi in una nota ufficiale del club: “Il Team Manager Mirco Moioli ribadisce le proprie scuse per aver assunto un contegno non conforme. Ci tiene tuttavia a precisare di non aver avuto alcuna finalità discriminatoria e che il proprio contegno ha rappresentato, unicamente, una immediata reazione ad una espressione che ha offeso il suo onore e quello della squadra che ama e per cui è tesserato da oltre 15 anni”.

Il tifoso era accompagnato da una persona che aveva filmato l’intera scena. La presa di distanze della società nerazzurra si accompagna alla stima per Moioli: “L’Atalanta BC Spa, pur non potendo che biasimare quanto accaduto, resta vicina al proprio tesserato di cui in questi anni, al pari di tutto il mondo sportivo, ha potuto apprezzare le doti umane e professionali che non devono essere offuscate da quanto accaduto”.