Gosens da sinistra, Zappacosta da destra: due frecce che infilzano il malcapitato e incolpevole Consgli, ex sempre nel cuore della curva Pisani. E così l’Atalanta ottiene i tre punti agognati, si rimette in sesto dopo Salerno, torna nelle zone alte della classifica e guadagna un punto in più, dopo quattro turni, rispetto alla scorsa stagione. Un viatico non da poco alla vigilia di una settimana bestiale: sabato all’ora dell’aperitivo a San Siro per affrontare l’Inter, mercoledì a Bergamo con lo Young Boys e il sabato dopo l’arrivo in viale Giulio Cesare del Milan. Che si vuole di più. Gasperini chiosa: “Non è che noi iniziamo la stagione con l’obiettivo dello scudetto. Adesso affronteremo Inter e Milan, poi potremo capire che livello saremo”. Anche perché, da sempre, l’Atalanta ha dato il meglio di se stessa in rimonta. Che, nel frattempo, è cominciata battendo il Sassuolo, formazione che sta intraprendendo una nuova via ma sempre con l’obiettivo del bel gioco.
L’Atalanta si è presentata con una sorpresa: Koopmeiners in campo dal primo minuto a fianco del connazionale De Roon, che sta ritrovando la forma migliore, ed è stato protagonista di una partita di qualità, sarà un caso mai i due gol sono nati da altrettanti suoi recuperi. Senza strafare, correndo il giusto, sempre in posizione e con qualche lancio che squarcia la squadra avversaria. Non è appariscente ma è di sostanza. Poi si vedrà. Certo il protagonista numero uno è stato Davide Zappacosta. Dà l’impressione di aver sempre giocato con Gasperini: sulla destra è stato incontenibile, si è trovato a suo agio con Malinovskyi, anch’egli in crescita, ha messo il cross sul gol del tedesco, ha realizzato il secondo su assist di Zapata. E dall’altra parte Gosens predicava con la stessa lingua calcistica anche se ha la responsabilità nell’aver perso Berardi nell’occasione del gol neroverde. Per quasi un’ora, è stata un’Atalanta incontenibile che costruisce ma che non riesce ad appoggiare il tetto sulla casa. Lo spettacolare Pessina ha comunque sulla coscienza due gol falliti, tanto per dire, mentre la squadra giocava in velocità, con palla a terra e le solite triangolazioni sugli esterni, sempiterni tranelli per le difese avversarie. Il Sassuolo non stava a guardare e ha un certo punto Defrel ha buggerato Demiral e si è presentato davanti a Musso fallendo clamorosamente il gol del pari. A proposito, stavolta sul tiro di Berardi il portiere nerazzurro non è parso scattante come al solito. Era un peccato andare negli spogliatoi sul 2-1, il bottino doveva essere più vistoso.
Nel secondo tempo i nerazzurri hanno abbassato i ritmi forsennati del primo tempo, il Sassuolo ha preso campo ed è riuscito a governare la partita senza però creare particolari pericoli nella zona di Musso perché Toloi e compagni sono sempre stati attenti e vigili a non concedere offensive pericolose ai neroverdi. Qualche patema d’animo ma non come a Salerno. Dionisi ha provato col trio Raspadori-Scamacca-Djuricic che non ha prodotto un bel niente. Anzi l’Atalanta ha trovato il tempo per riaccendersi sfiorando il 3-1 prima con Ilicic e nel finale con Piccoli.
Adesso aspettiamo questa settimana di fuoco, la squadra c’è magari con maggior continuità, senza alti e bassi recenti e poi vediamo come andrà a finire con Muriel. “Un giocatore troppo importante per noi”: Gasperini dixit.
Giacomo Mayer