Benevento – Atalanta 1-4 (0-1)
BENEVENTO (4-5-1): Montipò 6,5; Maggio (cap.) 5,5, Glik 5,5, Barba 5,5, Foulon 5 (1′ st Pastina 6,5); Improta 6, Dabo 6,5 (12′ st Hetemaj 5,5), Schiattarella 6, Ionita 5,5 (35′ st Del Pinto sv), Sau 6,5 (13′ st Di Serio 6); Lapadula 6 (13′ st R. Insigne 6). A disp.: 12 Manfredini, 22 Lucatelli, 6 Basit, 30 Masella. All.: Filippo Inzaghi 5,5.
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi (cap.), Romero, Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler (42′ st Depaoli), Gosens (28′ st Maehle); Pessina (19′ st Malinovskyi); Ilicic (42′ st Miranchuk), D. Zapata (28′ st Muriel). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 4 Sutalo, 13 Caldara, 19 Djimsiti, 40 Ruggeri, 7 Lammers. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Manganiello di Pinerolo 5,5 (Villa di Rimini, Mokhtar di Lecco; IV Camplone di Pescara. Var Calvarese di Teramo, AVar Longo di Paola).
RETI: 30′ pt Iicic (A), 5′ st Sau (B), 24′ st Toloi (A), 26′ st D. Zapata (A), 42′ st Muriel (A).
Note: pomeriggio piovoso, campo allentato. Ammoniti De Roon, Foulon, Palomino, Lapadula e Dabo per gioco scorretto. Tiri totali 4-27, nello specchio 2-13, respinti 1-7, parati 1-9, legni 0-1. Corner 1-11, recupero 0′ e 3′.

Benevento – Josip Ilicic a Benevento, storia di un campione assoluto. Anche se ne fa “solo” uno su quattro, con Muriel a imbustarla. La seconda magia in campionato dopo quella con la Roma, il faro perennemente acceso sul gioco, la classe purissima che sprizza da ogni poro, la partecipazione al sorpasso numero due e l’assist diretto per la distanza di sicurezza. Eppure s’era complicata lo stesso, per l’Atalanta, a dispetto di una superiorità imbarazzante contro la neopromossa priva di mezzo organico (Caldirola, Volta, Caprari e Falque tra gli altri). Sotto la pioggia insistente del “Ciro Vigorito” c’è un giocatore da dieci e lode, bravissimo a far breccia perfino nelle amnesie dei compagni dietro, per una Dea che supera quota 30 in classifica innestando la quarta lontano da Bergamo: non accadeva dal 2-1 di Crotone a fine ottobre.
Un paio di giri di lancetta e Gosens al volo manca il vantaggio di mezzo metro senza sfruttare la scucchiaiata di Ilicic, favorita a sua volta da un rinvio di Barba frenato dal campo appesantito dall’acqua battente. Cinquina cronometrica uguale palla inattiva: Glik devia in fallo di fondo la spizzata di Romero, iniziatore della manovra per Ilicic che subisce lo sgambetto di Schiattarella per calciare poi la punizione number one della sfida e prova il destro (respinto da Dabo) su schema dalla bandierina sinistra con l’inedito Freuler alla battuta. La sporca dozzina vede l’inserimento con mancino secco ancora del tedesco, sull’uno-due Zapata-Pessina, frustrato da mezzo volo a pugno serrato di Montipò, che un minutino più tardi deve sventare di piedone il cross basso di Hateboer su apertura dello sloveno, rifinitore dell’assalto partito dal capitano di turno Toloi. Occhio alle ripartenze secche, vedi Improta-Lapadula con giallo di un De Roon in realtà entrato abbastanza netto in scivolata sull’attrezzo di cuoio (17′). Break che non spezza il monologo, anche se le chances si sprecano, col colombiano a mangiarsi a volo d’angelo di fronte piena il cioccolatino dell’ispirato numero 72. Il ginocchio di Romero (24′) non ha difficoltà nel rintuzzare la ciabattata di controbalzo di seconda di Dabo. Fort Alamo resiste alla conclusione a giro di San Giuseppe (ancora Dabo sulla traiettoria) a tiro del trentesimo, Lapadula sfugge al perno argentino sulla sponda del francese a tagliar fuori l’oriundo del Mato Grosso senza sorprendere Gollini dalla distanza ed ecco la controreplica del vantaggio: regalino di Foulon che sul lancio in diagonale di Pessina offre di testa all’indietro la sponda per la corserella di Ilicic, completata da slalom e radente sul primo palo deviato in porta dal polacco.
Verso l’intervallo c’è spazio anche per la volée alta non di molto del prestito di ritorno dall’Hellas (37′) sulla scorta del duello aereo del Cuti (quarto corner a favore), al raddoppio e bis personale sfiorato al 42′, da fermo, a due con Freuler, altro piazzato guadagnato dal battistrada, attaccato dal marsigliese-burkinabé (invertitosi con l’altra mezzala Ionita) e capace di centrare il palo con una delpierata a mezz’altezza, e infine Duvan nellultimo giretto temporale in asse con Pessina e Ilicic: il portiere di casa dice di no al cafetero che pure controlla e se la sposta in modo ottimale. C’è da chiuderla per evitare beffe e al rientro dal tunnel Toloi sgancia dritta e a lato l’occasionissima: Glik è in ritardo e Pastina non chiude, ma il lavoro di Pessina e Zapata è gettato alle ortiche (2′). Il centrale ex clivense si rifà stoppando Freuler nel duetto col monzese. Giallorossi asserragliati ora a 5-3-2 e fortunati a impattarla alla prima inizativa degna di tal nome: Ionita apre per il playmaking di Schiattarella, quindi per Dabo, traversone della new entry dal cognome da carboidrato e scivolata vincente dell’ex AlbinoLeffe Sau su cui il portiere-rapper non è esente da colpe non uscendo tempestivamente dai legni. Al 9′ il Toro di Cali è oltre la linea sull’appoggio del brianzolo (tacco di Ilicic, sempre sul pezzo), quando il Gasp ha virato al tridente effettivo col migliore in campo decentrato temporaneamente a sinistra. Capitan Maggio (17′) non mette la strizza svettando sul primo angolo beneventano; scollinato il ventesimo, stessa sorte per il destro dal limite di Gosens su azione da destra rifinita da Malinovskyi. La freccia s’innesta grazie al sostegno di Romero a Ilicic, perché Montipò non può farci granché e l’altro centrale salito in area, il brasiliano, davanti all’area piccola non può sbagliare l’estirada. Glik liscia sulla quasi fotocopia (cross di Schiattarella) e the best (26′) serve il tris al volo di sinistro di Zapatone (toccato dall’estremo locale) sul la di Hateboer. Come risolvere una situazionaccia a metà della seconda frazione. Lo slavo fa tutto e di più, compreso il filtrante da quinto corner per l’ingrato olandese a destra, che scarica sui guantoni nemici per alzare il tap-in col piede debole alla mezzora. A una decina dal novantesimo la manona aperta dell’ex Novara nega il poker a Muriel sulla palla dentro del recuperante ucraino. 37′: Muriel-Hateboer-Mvp, tiro-cross destro bloccato. 38′: rilancio del solito noto, il Ronaldito si beve tutti sbattendo sui piedi del guantipede altrui. La ciliegina sulla torta del ventisettesimo compleanno di Hateboer, però, gli riesce: cambio gioco indovinate di chi, Ruslan ci arriva, il destro a giro del cafetero dall’intersezione sinistra della lunetta dell’area è una gioia per gli occhi. Il festeggiato si fa dire di no dall’ultimo ostacolo (44′) su un regalino in gioco aereo di una difesa in sofferenza prolungata. Il girone d’andata conoscerà una chiusura a tre riprese: domenica alle 18 col Genoa (prima c’è l’ottavo di Coppa Italia giovedì 14 col Cagliari, 21.15), recupero a Udine mercoledì 20 (15) e sabato 23 a San Siro (18) col Milan.
Simone Fornoni