Immaginati di essere Caldara. Ti stai risvegliando nel letto di casa, a Scanzorosciate. A pochi metri dall’oratorio in cui giocavi a calcetto, con la maglia addosso della squadra del cuore. L’Atalanta. La squadra della tua città. Stanotte ti sei rigirato nel letto troppe volte, con l’adrenalina che ha avuto la meglio sulla melatonina. Oggi tornerai a Zingonia. Prima, però, darai un bacio sulla pancia di Nicole, sussurrerai “siamo a casa” chiudendo gli occhi e attendendo un calcetto. Ti cambierai, e specchiandoti scoprirai che il Mattia forte, cazzuto, amato, è ancora lì. Troverai amici nello spogliatoio, vedrai. Perché tu, con loro, hai reso l’Atalanta grande. Ora la ritrovi grandissima, e questo ti porterà ad entrare in punta di piedi. Lo so, hai pianto anche tu la sera del passaggio in Champions, in Ucraina, ai gol di Pasalic e Gosens. Ma preparati, oggi piangerai di nuovo. Quando rientrerai a Zingonia, quando ti abbracceranno tutti. Quando leggerai “bentornato” sulla bacheca, scritto dal grande Ginami. Tu che, però, non te ne sei mai andato. E ora corri Mattia. Corri.

Stefano Pagno Pagnoncelli