Virtus CiseranoBergamo – Arzignano Valchiampo 4-2 (2-0)
VIRTUS CISERANOBERGAMO (4-3-3): Mat. Colleoni 6; Moioli (’02) 6 (37′ st Monti ’03 sv), Del Carro (cap.) 6,5, Gerevini (’00) 6,5, Tonoli (’02) 6; Pozzoni 6, Selvatico 7 (21′ st Careccia 6,5), Jahouari (’02) 7 (22′ st Madonna 6,5); Aranotu 7,5 (43′ st Nessi ’00 sv), Bardelloni 7,5, Belloli (’03) 6,5 (29′ st Ambrosini ’03 6,5). A disp.: 12 Mau. Colleoni ’02, 17 Muchetti, 18 Russo, 19 Cortinovis ’03. All.: Ivan Delprato 7.
ARZIGNANO VALCHIAMPO (4-3-1-2): Indelicato (’02) 5,5; Cariolato (’02) 7, Molnar (cap.) 5,5, Bonetti 6 (19′ st Gning 6), Cannia (’03) 5,5; Beltrame 6, Pellielo (’00) 6, Zuffellato (’02) 5,5 (26′ st Grancara ’03 6,5); Moras 6,5; Fyda 6,5 (36′ st Gnago sv), Cescon (’02) 6. A disp.: 1 Bacchin ’02, 2 Pasqualino ’02, 4 Casini, 6 Nchama, 9 Calì, 30 Vessella ’03. All.: Giuseppe Bianchini 6.
Arbitro: Gandino di Alessandria 6,5 (Laconi di Cagliari, Ladu di Nuoro).
RETI: 21′ pt rig. Bardelloni (V), 37′ pt Selvatico (V), 18′ st rig Moras (A), 31′ st Bardelloni (V), 35′ st Grancara (A), 44′ st Del Carro (V).
Note: pomeriggio piovoso, terreno leggermente allentato. Spettatori 100. Ammoniti Pozzoni, Cannia, Moioli e Gerevini per gioco scorretto. Tiri totali 13-12, nello specchio 6-4, respinti/deviati 2-1, parati 4-2, legni 0-1. Corner 2-3, recupero 0′ e 5′.

Alzano Lombardo (Bergamo) – L’esordio del 2003 Filippo Belloni, bravino ma inevitabilmente ancora a sprazzi, e il rientro a pelo d’erba del veterano Nick Madonna, un figlio carissimo della Alzano che palpita per la sfera di cuoio rimbalzata stavolta dalla parte giusta, sono le ciliegine sulla torta del passaggio di turno al “Carillo Pesenti Pigna” scelto per l’occasione. Il poker sporco, ivi compreso un masterpiece da 60 metri, contro una corazzata come l’Arzignano, ko solo di recente in campionato a Mestre (4 nel sacco, guarda caso) vale l’abbuffata in pasticceria, per una squadra che Ivan Delprato (impariamo a scriverlo attaccato, come per il figlio Enrico) ha rivoluzionato per concedere una chance a chi il campo lo vede di meno eppure ha saputo segnare in tutti i modi coi suoi pezzi da novanta. La grande rivincita ai trentaduesimi di Coppa Italia cinque anni dopo, quando al netto di fusioni e cambi di ragione sociale la Virtus CiseranoBergamo non aveva il dna e il rossoblù della Bassa e di là c’era l’Union ArzignanoChiampo, uscito ai tempi vittorioso 2-1.
In avvio Moras non può tenere la palla bassa a sufficienza (4′) da fuori per risolvere il ping-pong sulla prima punizione autoprocurata da Beltrame dall’out e il fattore sorpresa non riesce a Fyda che imbocca Colleoni, col fratellino in panca, in capo a tre minuti. Start che si rivelerà bugiardo ma da forcing forsennato del nemico gialloceleste: al 9′ la sovrapposizione di Beltrame a Cariolato obbliga Colleoni e Moioli ad evitare il tap-in di Cescon in mischia; a tiro del quarto d’ora è proprio quest’ultimo ad aprire e provare a chiudere dal limite la ripartenza vedendosi restituire la sfera dal regista offensivo, ma Gerevini sa metterci la pezza. Al ventesimo, subito dopo un contrasto riuscito su Bardelloni del contraltare basso a destra, Cannia non è abbastanza lesto a togliere il piede agganciando quello di Aranotu poco oltre il vertice destro: il bresciano al centro dell’attacco spiazza Indelicato. La zuccata alta di Tonoli (25′) accarezzata dalla bandierina precede di una manita cronometrica l’allungo a lato dell’americano sul tracciante basso di Pozzoni e di una sporca dozzina la doppia magia Jahouari-Selvatico: il primo borseggia il trequartista altrui, l’altro prima della lunetta di centrocampo scaglia il pallonetto mancino del raddoppio che coglie fuori dai pali il baluardo ospite.
La ripresa è decisamente a testa bassa per i Bianchini-boys e al 6′ Fyda stacca imperioso sull’ennesima scodellata del suo terzino trovando il no della faccia inferiore del montante. L’asse Jahouari-Belloni, di qua, sforna (9′) un sinistro da fuori parato, quindi l’aggancio in uscita del nipote di Pizzaballa sulla seconda punta veneta doc sganciatasi dalla catena di destra a mo’ di anello impazzito: lo scarsocrinito col 10 dimezza spiazzante dal dischetto. Al ventesimo è il buon Matteo a scongiurare il 2-2, difendendo il legno di competenza dall’assalto del tuttosinistro centrattacco lanciato dallo stesso Moras, che sulla coscienza continua ad avere almeno il 50 per cento del secondo cazzottone. Scollinata la mezzora, il mancino Usa virato all’altra corsia dopo i cambi pesca l’appoggio orizzontale per il suo 9, che con due passettini può indirizzarla nell’angolino dove nessuno potrebbe mai arrivare. Ultimi sussulti da attrezzo in fondo alla porta: al 36′ l’incursione di Moras sfocia nello scarico di Fyda per Grancara, nove giri di lancetta e lo schema da fermo di Careccia innesca la sponda di del Carro, il tiro respinto di Ambrosini e la zampata sempre mancina del capitano. Poco importa che incursione, l’ariete avversario la tiene lì per il mini-scarico e Grancara non ha problemi a piazzarla. “Un grande gruppo, uno spogliatoio unito, tanti giovani interessanti in uscita dal vivaio, una partita coi fiocchi”, la chiosa davanti al backdrop di Ivan, l’allenatore che ha portato i suoi ai sedicesimi contro il Porto Tolle usando il turnover senza smenarci.
Effe