PARMA – L’Atalanta vince, stravince a Parma con facilità irrisoria: cinque gol, un palo e tante altre occasioni dalle parti di Sepe, da sottolineare anche i due sonnellini difensivi che hanno permesso ai ducali di segnare due gol. Anche se il risultato non è mai stato in dubbio, anzi. In campo si è visto una sola squadra, l’Atalanta che si è permessa di giocare a ritmi bassi, dominando. Altri tre punti che spalancano le porte alla Champions League e che permettono, ancora una volta, un finale di stagione da vertigini. Juventus e Milan si stanno eliminando a vicenda, il Napoli vince a mani basse ma resta sempre distaccato, la Lazio, dopo la sconfitta di Firenze, si allontana a vista d’occhio. Si dirà, battere il Parma già in B era il minimo sindacale ma di questi tempi i giocatori nerazzurri erano incappati in due passi falsi seppur giocando sempre con forza e determinazione. Ma Gasperini ci ha pensato a catechizzare tutti quanti per evitare altri errori. E al Tardini l’Atalanta ha mantenuto le promesse. I cinque gol portano le firme di Muriel, una doppietta acciuffando Lukaku al secondo posto, il solito Malinovskyi, adesso a quota sette, e gli altri due, Pessina e Miranchuk, entrati nel secondo tempo. E non è finita perché Zapata ha colpito la traversa, Gosens ha sfiorato di testa per due volte il gol, Maehle e Djimsiti alla ricerca del primo gol stagionale e, nel primo tempo, Ilicic assistman. Senza dimenticare Sportiello che fino al 31′ del secondo tempo è stato spettatore senza toccare palla.
Gasperini continua, in questa fase finale, a cambiare, in modo rigoroso, formazione e a Parma ha schierato a sorpresa il danese Maehle, che in settimana sembrava acciaccato, è tornato Ilicic, protagonista di un primo tempo con assist e intuizioni di gran classe. L’Atalanta in mano le redini del gioco con Freuler e De Roon pronti a costruire da dietro le azioni. Poi Malinovskyi, lesto a ricevere il pallone da Ilicic ed infilarlo a destra di Sepe. Quindi la netta supremazia con l’area del Parma sempre avvolta dal terrore di subire gol a raffica. In una partita senza storia per il dominio nerazzurro i duelli Cornelius-Palomino tra colpi di testa e scontri all’arma bianca. Si è avuta l’impressione che gli atalantini fossero soddisfatti del seppur scarno vantaggio. Ci ha pensato Gasperini a scuotere i giocatori con i cambi decisivi. Pessina, come sempre, non delude mai con gol e palo, poi ribadito in porta da Muriel e nel finale lo stesso modo di segnare un gol con quello di Miranchuk dopo un batti e ribatti di Pasalic, entrato in campo convinto e decisivo. E oggi sono tutti quanti utili e a quanto pare, pronti.
Giacomo Mayer