CASTEL ROZZONE – Una domenica un po’ strana a Castel Rozzone. La Mario Zanconti vince il derby per 2-3, un match vibrante e combattuto. Una bella vittoria, quella dei trevigliesi, in una partita molto sentita tra due formazioni che appartengono alla stessa parrocchia. E, fin qui, tutto nella norma. Ma è quel che succede dopo il match che lascia un po’ perplessi. Il motivo? Un tabellone dei cambi. Secondo una foto giunta in redazione, infatti, sulla panchina della Mario Zanconti il cartellone formerebbe due simboli passati alla storia come nazisti. Il tabellone, girato in verticale (come si può vedere dalla foto), infatti mostra il numero 88 (“che coincide con il saluto nazista “Heil Hitler!” e che una ventina di anni fa fu già oggetto di polemica per la scelta di un giovanissimo Gigi Buffon di indossarlo con la maglia del Parma) e un altro numero, appena sopra, che sembrerebbe una svastica. Chi ha segnalato il fatto alla nostra redazione, ha mandato la foto che vedete per dimostrare a noi la sua tesi. Una curiosa e quanto mai strana casualità dovuta alla vecchiaia del tabellone. Interpellato sull’episodio, il presidente della Mario Zanconti, Nello Piccolo, spiega che l’accusa di apologia del nazismo è “totalmente ridicola e infondata”. «Se fosse davvero successa una cosa simile, sarebbe stata mia premura chiedere all’arbitro di fermare il gioco. Ma, a dire il vero, credo che sia tutto frutto di un caso». Nello Piccolo, alla guida della squadra di Treviglio che gioca in Terza Categoria, afferma: «Siamo davanti ad un fatto assolutamente casuale: il nostro tabellone sono ormai 10 anni che è rotto. Purtroppo, ogni domenica, mi ripropongo di sistemarlo o di cambiarlo, ma è rimasto ancora così, vecchio e un po’ ammaccato: ogni volta che viene utilizzato per dare indicazione di un cambio, infatti, i numeri si rovesciano e a volte non si completano perfettamente. Posso dire che l’88 compare praticamente sempre, ogni domenica, e la “svastica” altro non è che ancora un 88 non completato per colpa del vecchio tabellone. Di certo c’è che nessuno qui si sarebbe mai sognato di fare una cosa simile e così grave». Nello Piccolo ci tiene, inoltre, a dire: «Mi sono confrontato con l’allenatore e con i ragazzi e tutti siamo caduti dalle nuvole di fronte al fatto che il cartellone avesse potuto segnare dei simboli nazisti: sono sicuro che molti dei nostri ragazzi non conoscano neppure il significato “nazista” del numero 88 e che intravvedere ciò è alquanto fantasioso e sconcertante». Resta però che le cose vecchie possono esser spesso dei bellissimi pezzi vintage e da collezione, ma altre volte possono causare inconvenienti e strane coincidenze come questa. Siamo sicuri, comunque, che da domenica prossima alla Mario Zanconti il tabellone dei cambi verrà certamente cambiato.
Filippo Grossi