di Matteo Bonfanti
Non me ne voglia Mario Astolfi, uno dei pochissimi mister del nostro calcio che amo da sempre, un uomo d’acciaio, ma con un gran cuore, e poi simpatico, disponibile, preparatissimo, eppure questa volta mi viene da rimproverarlo. Il motivo? Semplice semplice: non si può lasciare che la propria squadra, ovviamente galattica, si metta a umiliare gli avversari, sommergendoli di gol fenomenali (in rovesciata o con schemi provati e riprovati in allenamento o conclusioni da urlo). Io da mister avrei fatto qualcosa già al 18’ del primo tempo, con la mia formazione sul 2-0. Avrei tolto tre dei miei undici campioni, che ne so, Pietta, Magoni e Fezza, oppure Mismetti, Elice e Caldara, sei calciatori di due categorie superiori. Invece mister Astolfi, che va detto è uno che non molla mai, in panchina come quando giocava da centravanti, il primo cambio l’ha fatto al 19’ della ripresa, con la sua Falco sul 5-0, ma ancora affamata. 9-0 lo storico risultato finale ai danni del San Lorenzo.
Ai lettori chiediamo di dirci il loro parere, visto che a chi scrive hanno insegnato a fermarsi già sul 4-0, alla Falco di fare un po’ di turn over, che ormai l’obiettivo è raggiunto, il salto in Prima è cosa fatta e quest’estate non ci sarà neppure da rinforzarsi per regalarsi il famoso doppio salto che porta in Promozione. Applausi al carroarmato seriano, ad Astolfi, che ancora una volta ha mantenuto quanto promesso a luglio ai suoi dirigenti, e ai galattici nerazzurri. Parliamo di Rottoli, Meda, Birolini, Perhat, Tuveri, Andrioletti, Pietta, Magoni, Fezza, Mendy, Mismetti, Elice e Caldara. Fin qui hanno fatto sessanta gol nel campionato del girone B di Seconda, la domanda che si pone ora è se i ragazzacci albinesi vogliamo arrivare a cento…

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