La Cittadella dello Sport di Bergamo, in via Monte Gleno, 2/L, ha aperto ufficialmente le porte del nuovo Centro Sportivo di Tennis, intitolato a Giorgio Röhrich, maestro di tennis bergamasco scomparso di recente. Nella serata di martedì 6 dicembre 2022 sono stati inaugurati, alla presenza dei presidenti di Regione Lombardia e Provincia di Bergamo, i due nuovi campi da tennis in terra rossa battuta fortemente voluti e realizzati dall’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo, in collaborazione con il Comitato Provinciale del CSI,  Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Bergamo.

Un’opera che ha ricompreso l’ammodernamento dei due campi scoperti esistenti con la tecnologia fornita da «Red Plus» (e contestuale adeguamento dell’impianto di illuminazione) e la costruzione ex novo di due terreni coperti con le medesime caratteristiche in tensostruttura lamellare, con annessi spogliatoi, per un costo totale di circa 1 milione e 350 mila euro, finanziato da Regione Lombardia con il contributo dell’Accademia e del CSI provinciale. Sono stati realizzati anche due campi da padel, cui se ne aggiungerà un terzo e la complessiva copertura.

L’obiettivo della mission iniziata nel 2020 dalla mente di Giovanni Licini, è stato quello di riportare in città il torneo di tennis benefico organizzato ogni anno dall’Accademia, che negli ultimi anni si svolgeva presso il Tennis Club Mongodi di Cividino. Ora, i due nuovi campi coperti andranno ad aggiungersi ai due campi preesistenti all’esterno e ai campi da padel. L’inaugurazione si è tenuta presso la Cittadella dello Sport alla presenza e con l’intervento di numerosi ospiti. L’impianto verrà gestito completamente dal CSI di Bergamo.  

In apertura, ha preso parola il fondatore dell’Accademia dello Sport Giovanni Licini:  «La partecipazione del presidente Fontana onora tutto il lavoro dell’Accademia. In sedici anni, il torneo Tennis Vip ha coinvolto centinaia di partecipanti e tantissimi sponsor e la nostra associazione ha donato un milione 700 mila euro, cui si sommano oltre un milione e 200 mila euro donati nel periodo tragico della pandemia. Nel 2020, anno del Covid, l’operato dell’Accademia ha permesso di ricevere donazioni da tutta Italia e dall’estero, con tanti imprenditori bergamaschi scesi in campo. Il nostro torneo ha peregrinato in vari circoli bergamaschi, ma il mio sogno era riportare il torneo a Bergamo, nella Cittadella dello Sport, che è un impianto pubblico. Illustrammo il progetto al Presidente della Cittadella Vittorio Bosio e al presidente del CSI Gaetano Paternò, che si dichiararono subito favorevoli. Poi abbiamo coinvolto la Regione nelle persone del consigliere Roberto Anelli, dell’assessore Claudia Terzi e del sottosegretario Antonio Rossi. Il progetto è stato sottoposto al Direttore generale di Sport e Giovani Simone Rasetti, per poi arrivare alla Giunta e al governatore Fontana. Abbiamo intitolato il circolo a Giorgio Röhrich, che ha vinto vari titoli nazionali e mondiali, portando il nome di Bergamo in giro per il mondo, ma soprattutto facendo amare il tennis a tanti ragazzi nella sua lunga carriera da maestro».

Dopo le commoventi parole di ricordo, Licini ha svelato la targa in ricordo di Giorgio Röhrich. È dunque intervenuto il Presidente del Centro Sportivo Italiano di Bergamo Gaetano Paternò: « «Ringrazio chi sta dietro le quinte, che ha reso possibile col proprio impegno volontario quest’opera, un mezzo miracolo vista la celerità nella realizzazione. Un ringraziamento va anche alle figure che collaborano negli uffici».

Il microfono è quindi passato al Presidente della Casa dello Sport, nonché Presidente del CSI Nazionale Vittorio Bosio: «L’ambizione è vedere la partecipazione più ampia possibile. Io giro per l’Italia e una struttura come questa è difficile da trovare. Noi bergamaschi abbiamo qualcosa in più».

«La Cittadella – ha aggiunto Valerio Bettoni, ideatore della Casa dello Sport – è nata dall’opera di volontariato, che si stava perdendo. Lo sport deve essere punto di riferimento per i nostri giovani e gioca un ruolo fondamentale nella crescita umana e sociale. Le istituzioni devono essere sempre vicine alle piccole realtà del territorio».

Pensiero condiviso anche dal Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi: «La differenza in politica la fanno soprattutto le persone, e noi abbiamo assistito all’impegno di un gruppo caparbio che ha lottato per avere questa struttura. Ci sono idee e volontà, ma soprattutto la passione, che è fondamentale».

«Licini ci parlò del progetto solo pochi mesi – ha sottolineato l’assessore regionale Claudia Terzi -, eppure eccoci oggi ad ammirare i risultati. Lo sport ha bisogno di sostegno per avere impianti adeguati. È una delle opere finanziate con il Piano Lombardia, che ha sostenuto tantissime opere in piena pandemia, salvando l’economia regionale». 

 

È quindi arrivato il momento dell’intervento del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: «In Italia ci sono poche strutture così belle e complete – ha detto il governatore -, tali da conciliare tante attività sportive. La cosa più bella è che è pubblica, dunque a disposizione di tutti i cittadini. Fatevi i complimenti, perché la forza dei bergamaschi sta nella capacità di essere coesi, disponibili nei confronti degli altri, solidali e anche generosi quando bisogna tirare fuori i soldi. Sono io a ringraziare voi, perché nel mio ruolo sono orgoglioso di una comunità come quella bergamasca. Non resta che augurarvi di divertirvi nel nuovo complesso sportivo».

 

Diversi amici di Giorgio Röhrich hanno voluto ricordare il tennista scomparso a settembre, dall’ideatore del torneo benefico Miro Radici al reumatologo Massimiliano Limonta e al cardiologo Michele Senni, con un pensiero finale anche da parte di Angelo Meroni, che fu allievo di Giorgio. Infine, la famiglia Röhrich, rappresentata dalla moglie Lucia e dagli adorati figli e nipoti, ha portato il commosso e commovente ricordo del padre, attraverso le parole del figlio Cristiano: « In 60 anni di insegnamento e 32 anni di carriera da veterano, terminata nel 2016, mio papà ha vinto 8 titoli mondiali e una sessantina di titoli italiani, ma molti sanno che era anche un grande uomo. È un orgoglio immenso essere qui, ringrazio tutte le istituzioni e Giovanni Licini, se siamo qui oggi è grazie a lui che, dal giorno in cui mio padre è venuto a mancare, ci ha proposto un’idea che ha portato fino in fondo. Umile, onesto, determinato, mio papà ha trasmesso valori ai giovani che vanno aldilà dello sport. La sua figura rimarrà in ogni persona, giovane o anziana, che praticherà il tennis su questi campi». Il taglio del nastro è stato affidato a Cristiano Röhrich.