Leggo stamane di un tizio che scrive alcune cose carine – apparentemente senza insistenza – su Facebook ad una ragazza e lei che risponde testualmente di non “romperle i c…”; poi leggo della stessa tizia che si lamenta della cattiveria gratuita delle persone e di quanto sarebbe bello il mondo con più animali e meno individui.
Ora, al netto che pure io preferirei essere circondata di animali piuttosto che di certe persone “bestiali”, mi chiedo dove sia finita la nostra coerenza.
Non accade “solo” su fb, dove i leoni da tastiera si sprecano, così come le Moana Pozzi e i Rocco Siffredi nostrani oppure esempi di estrema moralità ed etica superiore, ma pure nella quotidianità.
Diciamo una cosa e contestualmente ne facciamo un’altra e, forse, ne pensiamo una terza!
Siamo spesso superficiali, egoisti, non ci accorgiamo della nostra incoerenza e facciamo regolarmente figure barbine con chi, invece, coerente lo è restato, nonostante sempre di più l’ambiente in cui viviamo non sia terreno fertile per gente capace, attenta, coerente, concreta e amabile.
Non voglio dire che in passato fossimo migliori: forse eravamo meno nevrotici, meno ossessionati da certi canoni, meno condizionati e più allegri, ma non certo migliori. Ricordo nitidamente la vicina di casa nel mentre di uccidere con la zappa i gattini appena nati della sua micia, la noncuranza degli adulti e il silenzio di noi piccini…
Però a mio dire le persone, mediamente, avevano un minimo di pudore in più. Evitavano di parlare spudoratamente di amore, affetto ed empatia verso il prossimo nel mentre di colpire alle spalle un amico: avevano il buon gusto di tacere. Sono, ovviamente, ricordi che ho di bambina e adolescente, che però – da sempre – ha avuto cura di osservare il proprio vissuto personale, familiare e amicale. Oggi continuo ad osservare ovviamente me stessa, ma pure gli altri. Non mi piace ciò che vedo.
Vedo uomini e donne sempre più spudorati, magari già genitori però evidentemente privi del senso del limite quando si tratta di raccontare proprie esperienze sessuali e forti dettagli sull’utilizzo presente o passato di droghe o alcool. Vedo gente adulta parlare con orgoglio di sbornie colossali e di rapporti sessuali ripetuti con sconosciuti in virtù dell’unico principio “tanto siamo adulti e consenzienti”… e ci mancherebbe: sarebbe violenza sessuale altrimenti!
Il punto è che manca il senso del limite: vogliamo un mondo migliore e in troppi facciamo quanto possibile per renderlo superficiale, egoistico, edonistico, fine a se stesso. Con l’idea di mostrarci “moderni” rasentiamo, spesso, il ridicolo e ci facciamo del male, mostriamo ai giovani esempi distorti di “uomo e donna”. Nel mentre di mostrarci in questa estrema risolutezza, però, – e qui c’è pure il paradosso – siamo diventati esperti nei piagnistei e incapaci di reagire alle avversità!
Non c’è soluzione a questa involuzione… o forse sì: impariamo a contenere un po’ la nostra emotività, a gestire le nostre insicurezze, a cercare un senso più alto della vita e, magari, ricordiamo che può esser d’aiuto confrontarsi con qualcuno che possa darci una mano ogni tanto… Beh buon tutto a voi e buone feste.

Vanessa Bonaiti