Nell’ultima settimana sono venute tante aziende nelle nostre classi terze e quarte: attività economiche che han bisogno di nuove leve con le quali costruire il loro percorso imprenditoriale, ragazzi volenterosi ai quali presentare le attività di cui si occupano tutti i giorni per capire chi potrebbe far parte della loro realtà e chi magari non sarebbe proprio adatto. Tante presentazioni informatiche, tante chiacchiere, molti dati attraverso cui mostrare di cosa ci si occuperà andando a lavorare, simulando colloqui conoscitivi e dando tanti, tanti preziosi suggerimenti su come affrontare una selezione: come vestirsi, come stringere la mano, come presentarsi in modo onesto, sincero, sorridente e mostrando chi si è e cosa si sa fare. Le competenze richieste sono le sottovalutatissime ma sempre preziose skills che cerchiamo di trasmettere anche a scuola: tanta, tanta voglia di imparare, umiltà e nessuna tentazione di sentirsi arrivato, buona educazione, rispetto dei ruoli e della clientela e puntualità sia negli orari che nella consegna di prodotti e lavori richiesti. Le stesse competenze che si richiedono in un qualunque contesto sociale: dette da un’azienda, però, fanno decisamente più effetto, più presa, dato che tra poco non ci sarà più la scuola ad accoglierli ma sarà il mondo. E tutti, famiglie, scuola, aziende, oratori, società sportive, dovremmo avere questi obiettivi: aiutare ragazzi e ragazze ad acquisire queste competenze, fondamentali in una società che vuole sempre crescere in termini di qualità, e che sia all’altezza delle prospettive che il nostro fortunato Occidente, nonostante le sue incoerenze ed ingiustizie, può offrire.
Daniele Benvenuti (nella foto sotto)