Periodo di ottima forma per il 29enne di Busto Arsizio: il recente cambio di team gli ha ridato fiducia ed entusiasmo. Lo sta mostrando al Trofeo Faip-Perrel, in cui ha lasciato tre giochi a Grigelis. “Avevo pensato di smettere, adesso punto alle ‘quali’ del Roland Garros”. Bella vittoria per il baby Sinner, vanno fuori Viola, Caruana e Ocleppo.

Le cose possono cambiare in fretta, nel tennis come nella vita. “Se qualche settimana fa mi avessero chiesto come va, avrei ammesso di essere un po’ in difficoltà”. A parlare è Roberto Marcora, scintillante protagonista della prima giornata al Trofeo Faip-Perrel di Bergamo (46.600€, Greenset). Il lombardo viene da un periodo di grandi cambiamenti, dei quali sta raccogliendo i primi frutti. Otto giorni fa raggiungeva una bella finale al Challenger di Budapest, le cui condizioni tecniche sono simili a quelle di Bergamo. E allora un successo contro Laurynas Grigelis ci poteva stare. A sorprendere, forse, è il risultato: 6-0 6-3 in 55 minuti. “Il tennis è così: quando uno gioca bene, l’altro scende – racconta Marcora – questa partita sembrava dominata, ma alla fine è stata aperta fino all’ultimo. Mi sono trovato per due volte 0-30 sul mio servizio e sarebbe bastato poco per rimetterla in gioco. Sono soddisfatto perché sto giocando bene, oltre ad avere il giusto atteggiamento”. Dopo tanti anni con lo stesso team, da qualche mese si è spostato a Palermo, su consiglio di Filippo Baldi, nel team di Francesco Aldi e Francesco Cinà. Con loro, sta arrivando una svolta importante. “Sembra banale, ma nel tennis la fiducia è tutto. Prendi il match di oggi: il servizio a uscire o il rovescio lungolinea ti restano in campo, ma se tentenni per una frazione di secondo la palla esce di pochi centimetri. Il cambiamento mi ha aiutato, prima di tutto perché mi trovo bene sul piano umano. Vengo da un’esperienza che non definirei negativa, ma nemmeno super positiva, con Simone Vagnozzi e Umberto Ferrara. Ma bisogna anche trovare le persone giuste: cambiare tanto per farlo non serve a nulla. Con Cinà e Aldi stiamo lavorando sul gioco di gambe, sullo sfruttare il mio fisico. Sono molto alto, ma anche leggero. Per questo, posso sfruttare al meglio il mio gioco di gambe”.

OBIETTIVI A BREVE TERMINE

La scorsa estate, Marcora ha vissuto un momento difficile. Chiusa l’esperienza con il team di Cecchinato non trovava soluzioni e ha pensato di smettere. Lo dice spontaneamente, senza domanda specifica. Significa che ha vissuto quel periodo con grande intensità. Ne è uscito tornando nella sua “seconda casa”, il TC Milano, con Uros Vico. A fine anno, la possibilità di andare a Palermo. E con lui c’è un ragazzo giovane, in grande ascesa. Quanto può aiutare la vicinanza con Filippo Baldi? “Molto. Lui è super carico, energico, ha voglia di lottare. Mi aiuta in tante cose: tra i vari aspetti che mi stanno aiutando, una percentuale deriva dall’avere un ragazzo giovane con tutta la carriera davanti. Di recente ha fatto un bel salto in avanti, ma non direi che è in ritardo. Ognuno ha i suoi tempi. Ci alleniamo bene, andiamo d’accordo e non era così scontato”. Al secondo turno, Marcora se la vedrà con Mohamed Safwat, numero 11 del tabellone. Si sono già affrontati tre volte, con due successi per l’egiziano. Marcora, tuttavia, ha vinto il più recente. Partita difficile, ma non impossibile. E poi, per un periodo, ha avuto accanto a sé un personaggio che ha ampiamente dimostrato come i limiti si possano abbattere: Marco Cecchinato: “Forse neanche lui si sarebbe aspettato di diventare numero 17 del mondo, ma le qualità si vedevano tutte. Marco ha doti fuori dal comune e ha trovato due persone come Vagnozzi e Ferrara, professionisti di primissimo livello che gli hanno permesso di tirarle fuori. Exploit così grandi mi hanno sorpreso, ma se mi avessero detto che avrebbe fatto dieci anni tra i top 40-50 non avrei avuto niente da dire. Primi dieci? Glielo auguro, anche perché sulla terra rossa gioca oggettivamente da Dio. Poco da dire: vince perché è più forte degli altri”. E Marcora? Dove può arrivare? Il lombardo ha fissato come obiettivo le qualificazioni del Roland Garros: vedendolo in questi giorni, sembra un traguardo persino modesto. A 29 anni, è convinto di non correre il rischio di trascinarsi nella speranza di imitare uno come Paolo Lorenzi, capace di ottenere i suoi migliori risultati ben dopo i trent’anni. “Io ho sempre ragionato sul breve-medio termine – racconta – lo scorso anno, dopo l’operazione alla spalla, mi ero detto che avrei smesso se non avessi chiuso l’anno tra i primi 300. Ho terminato al numero 280. Con le nuove regole del Transition Tour ITF, sarà ancora più difficile. Diciamo che le scelte sono facilitate. Personalmente credo di giocare meglio rispetto a quando ero numero 178 del mondo. Sono sereno, tranquillo, prendo quello che viene. Step by step”.

CHE BRAVO JANNIK SINNER. MARTEDÌ CON 14 MATCH

Il resto della giornata non è stato troppo positivo per i colori italiani: sono arrivate tre sconfitte per Matteo Viola, Liam Caruana e Julian Ocleppo. L’esperto veneto stava quasi per girare il match contro l’ostico Uladzimir Ignatik, ma gli è stato fatale il break incassato sul 4-4 nel secondo set. Per Liam Caruana (che si è tinto i capelli di biondo) era l’esordio stagionale: subito avanti di un break contro il talentuoso Zdenek Kolar, non è riuscito a concretizzarlo e si è arreso col punteggio di 7-6 6-3. Era proibitivo l’impegno di Julian Ocleppo: nonostante il tifo di papà Gianni in tribuna, il 21enne azzurro si è arreso all’ostico Tristan Lamasine, giocatore piuttosto regolare. La bella notizia è però giunta dal palasport di Alzano Lombardo: nonostante abbia avuto poco tempo per adattarsi dopo un lungo viaggio dal Kazakhstan, l’altoatesino Jannik Sinner ha vinto una bella partita contro l’austriaco Lucas Miedler, un classe 1996 che qualche anno fa prometteva bene. Adesso Sinner avrà l’onore di giocare al Pala Agnelli contro un giocatore di livello come Salvatore Caruso, nel match che aprirà la sessione pomeridiana di martedì. Ci sarà un maxi-programma, con ben 14 incontri. In campo diversi big azzurri: Luca Vanni, Lorenzo Giustino, il già citato Caruso e la testa di serie numero 2 Stefano Travaglia, opposto al britannico Jan Choinski. Non prima delle ore 20, ci sarà anche l’esordio di Gianluigi Quinzi.

TROFEO FAIP-PERREL (46.600€, Greenset)

Turno di Qualificazione

Baptiste Crepatte (FRA) b. Ivan Nedelko (RUS) 6-3 7-6(6)

Riccardo Bonadio (ITA) b. Federico Arnaboldi (ITA) 7-6(2) 5-7 6-3

Primo Turno Singolare

Elliot Benchetrit (FRA) b. Mario Vilella Martinez (SPA) 6-4 3-6 6-4

Uladzimir Ignatik (BLR) b. Matteo Viola (ITA) 6-4 6-4

Carlos Taberner (SPA) b. Scott Griekspoor (NED) 7-6(5) 6-3

Zdenek Koral (CZE) b. Liam Caruana (ITA) 7-6(2) 6-3

Jan Choinski (GBR) b. Benjamin Bonzi (FRA) 6-0 4-2 ritiro

Roberto Marcora (ITA) b. Laurynas Grigelis (LTU) 6-0 6-3

Jannik Sinner (ITA) b. Lucas Miedler (AUT) 7-6(3) 6-1

Tristan Lamasine (FRA) b. Julian Ocleppo (ITA) 6-3 6-4

Viktor Galovic (CRO) b. Giulio Zeppieri (ITA) 4-6 6-3 6-4

Danilo Petrovic (SRB) b. Peter Heller (GER) 3-6 7-5 6-3

Roman Safiullin (RUS) b. Lorenzo Musetti (ITA) 7-5 6-4

Bernabe Zapata Miralles (SPA) b. Daniel Masur (GER) 6-3 3-6 6-2

(Foto Milesi)