inzaghi filippodi Alessandro Sesani
Filippo Inzaghi allenatore di un Milan che vuole tornare a vincere, Paolo Bernardi tecnico di una Pradalunghese che sogna il salto in Promozione. I due calciatori condividono un capitolo del loro passato, dobbiamo tornare alla stagione 1992/93, anno in cui entrambi sono scesi in campo agli ordini di mister Pierluigi Zambelli portando la Berretti del Leffe alla conquista dello scudetto di categoria. Proprio Zambelli, uno degli allenatori più vincenti del calcio bergamasco e ora team manager a Pradalunga, ci racconta della sua esperienza con i due calciatori e di come vede il loro futuro da tecnici: “Il calcio ha bisogno di nuova linfa, è giusto che ci sia una rotazione e che coloro che sono stati calciatori di personalità continuino il loro cammino nel mondo del rettangolo verde misurandosi con nuove sfide. Ho avuto il piacere di allenare Inzaghi per qualche mese, poi è passato agli ordini di Mutti in prima squadra, disputando una stagione straordinaria. Pippo è preparatissimo, in un certo senso è un uomo della valle per la sua tenacia e per la sua personalità. E’ una persona splendida ed un grande conoscitore del calcio a tutti i livelli, è l’allenatore che nell’ambiente tutti volevano, l’allenatore di cui il Milan ha bisogno per tornare grande”.
Avviciniamoci a Pradalunga, avviciniamoci a casa. Paolo Bernardi ha la possibilità di chiudere la sua carriera da calciatore e di avviarne una nuova, questa volta da allenatore, proprio a casa sua, proprio alla Pradalunghese del patron Fiammarelli e di Pierluigi Zambelli, team manager della società biancorossa: “Per la panchina della Pradalunghese ho fatto il nome di Bernardi, la sua personalità e la sua grande voglia di fare sono caratteristiche che ha messo in campo per tanti anni e che possono rivelarsi fondamentali anche nella guida della squadra. La società è stata felicissima di potersi affidare ad una persona che conosce bene l’ambiente e che potrà utilizzare le sue grandi qualità per aiutare l’intero ambiente a crescere ulteriormente. A mio avviso si tratta di due scelte azzeccate, sia Inzaghi che Bernardi hanno tutto quello che serve per continuare a distinguersi anche nel nuovo ruolo che andranno a ricoprire”.