Il record negativo con l’Atalanta sarebbe il meno, anche se 4 vittorie su 19 partite dirette sono davvero miserelle, a fronte dei 9 ko e dei 6 pareggi, a confronti dei 4 successi (2 pari, 5 ko) su 11 allacciate di scarpe della Fiorentina, avversaria dello scontro diretto del 2 ottobre al Gewiss Stadium di Bergamo. Ma Massimiliano Irrati è uno spauracchio per le polemiche che si trascina dietro da anni circa l’interpretazione del regolamento e dei singoli episodi. Gli ultimi nel ko interno (1-4) con la Roma del 18 dicembre scorso: sbracciata di Abraham a Djimsiti in occasione del vantaggio subitaneo e, nella ripresa, il 2-2 su autorete di Cristante annullato col check con il VAR Nasca senza andare a rivedere l’episodio al video per una presunta posizione attiva di Palomino sulla sponda di Zapata più un fallo da rigore non sanzionato all’altro ex Ibanez alla mezzora per una sbracciata proprio sul colombiano, mentre i giallorossi lamentavano il mancato secondo giallo a De Roon per la trattenuta a Mkihitaryan al 17′ del primo tempo.

Fatto sta che l’avvocato nativo di Firenze ma appartenente alla sezione Aia di Pistoia, 43 anni compiuti il il 27 giugno, coadiuvato dagli assistenti Stefano Del Giovane di Albano Laziale e Filippo Valeriani di Ravenna, dal IV Matteo Gariglio di Pinerolo, dal V.A.R. Marco Di Bello di Brindisi e dall’A.V.A.R. Valerio Marini di Roma 1, l’aveva combinata grossa non troppo tempo prima anche dalla regia a bordocampo. Ad esempio non sanzionando la trattenuta da terra da rugbista di Lautaro, autore del gol al 4′ pareggiato al 75′ da Gosens, a Toloi nel primo tempo di un Inter-Atalanta dell’11 gennaio 2020. In quell’occasione arbitrava Gianluca Rocchi, Irrati era appunto il Video Assistant Referee. QUI le gare nerazzurre dirette dal fischietto toscano. Si tratta comunque del primo incrocio coi viola dall’altra parte della barricata.