Il doppio ko ai playoff il 12 e 18 febbraio scorsi? “A parte il rigore ridicolo, rivendedoli il Bruges mi ha impressionato all’andata. Al ritorno, tutto andato storto per l’Atalanta. La rivincita della League Phase di Champions League, giunta alla seconda giornata a ruota della scoppola parigina, nelle parole di Ivan Juric: “Con la Juve, contro la quale abbiamo fatto una fase difensiva quasi perfetta, e senza solidità dietro non vai da nessuna parte, venivamo da quattro gol segnati al Lecce e tre al Torino – ragiona l’allenatore dei bergamaschi -. L’idea è di gestire quelli che stanno giocando davanti, ovvero quelli non infortunati, senza spremerli troppo. Sono due settimane che insieme stanno facendo benissimo. L’ideale sarebbe avere tutti a disposizione, ma non è così. Speriamo di recuperare qualcuno per il campionato prima della sosta”.

Sembrerebbe la conferma di Samardzic e Kamaldeen Sulemana a supporto di Krstovic, o anche di Pasalic in mediana. Che ne dicono i superbig reduci da ginocchio ripulito e separazione in casa poi rientrata? Ederson s’è allenato un po’ meno di Lookman, comincio a pensarci, che giochino a partita in corso o dall’inizio. Voglio includerli il prima possibile nelle rotazioni: se prima o dopo, vedremo. Non sono al cento per cento. Quella di martedì sera è una partita da vincere per prendere il cammino giusto, anche ripensando alle due partite di playoff per gli ottavi della scorsa stagione”.

“Spero non ci sia bisogno che Marco pari un terzo rigore – sorride il mister croato, con Carnesecchi, Barcola e Zapata come vittime tra la Francia da 4-0 contro e i granata -. Il Bruges, per come l’ho visto, per come si esprime, è una grande squadra di grandi talenti che si trovano bene in campo. Anche se gioca molto spesso non è ancora il momento della stanchezza. Se non hai infortunati, giocare di più è anche meglio”. A protezione del rimese, sempre i soliti con Djimsiti in mezzo, perché Hien e Scalvini (out anche De Ketelaere, Scamacca, Kolasinac e Zalewski) al massimo rientrano sabato col Como in notturna: “Abbiamo problemi dietro, ma siamo felici di come hanno risposto Ahanor e Kossounou. Vediamo se recuperiamo qualcuno per la prossima di campionato: se chi gioca meno quando lo fa gioca bene, io sono contentissimo, significa avere più cambi e più  soluzioni”. Il fattore campo da rispettare è la ciliegina sulla torta della vigilia: “M’è dispiaciuto che in due trasferte di Torino da 4 punti non abbiamo potuto festeggiare coi nostri tifosi. A Bergamo è un ambiente inglese, bello tosto, tutti vicini al campo: può fare la differenza”

“Ho buone sensazioni quando sono in campo, abbiamo fatto un bellissimo ritito e speriamo che il percorso continui nel migliore dei modi. Se il mister ha bisogno di una mano, posso giocare anche lì davanti. Sì, lo so che vi aspettate che dica che devo migliorare coi piedi e che butto ancora la palla in tribuna: ci sto lavorando, ma ogni tanto è lì che finisce…Mi piacciono i cambiamenti, sono felice col nuovo preparatore dei portieri Marco Savorani con cui il confronto è continuo e piacevole. Ho lavorato bene in ritiro, ci sono metodi nuovi che hanno richiesto un periodo d’adattamento.
Col Bruges bisogna iniziare forte, dal PSG abbiamo imparato che per giocare a quei livelli vanno alzate l’attenzione, la velocità e tutto quanto.
Mi sento un ragazzo che può imparare tanto, a volte mi trovo nella terra di nessuno e voglio sapere come comportarmi. Speravate che dicessi che devo migliorare coi piedi? Me lo dice anche il mister. Giocare in campo internazionale  ti rende più forte e allenato a ritmi e velocità della palla, si migliora.
Il mister ha un’idea di calcio nuova e siamo nella fase di mezzo dove cerchiamo di capirne le richieste. Siamo migliorati dal punto di vista difensivo, da quello offensivo ci stiamo quadrando. Darci fastidio è sempre difficile, non ho visto occasioni avversarie sparate in porta  o grossi buchi in difesa. Il portiere, se la squadra c’è, lo sente e va in fiducia” (Marco Carnesecchi).

Si.Fo.