Tutte le verità di Ivan Juric alla viglia dell’Udinese sono legate soprattutto all’ennesima mancata vittoria, quella che fa più riflettere, col Milan che gol a parte non ha più tirato in porta nemmeno per ipotesi. “Va analizzata bene la partita e quello che si può fare meglio. Nelle fasi cruciali è essenziali trovare chi la butti dentro come capita. Sono convinto che siamo sulla strada giusta – la premessa dell’allenatore dell’Atalanta -. Ieri abbiamo impostato l’allenamento sulle conclusioni, sull’innalzamento dei livelli dei cross e di colpi di testa, tutti gli aspetti che ci stanno penalizzando. E’ giustificato chi pensa che buttando dentro un altro attaccante si sarebbe potuto vincere martedì sera, ma tatticamente non è stata una partita sbagliata. Ricordo le occasioni nel finale con Zappacosta e Musah”.

“Col Milan è stata una partita ottima in tutti i sensi, c’è da essere soddisfatti. Il calcio è così, vai sotto su un rimpallo e domini però non vinci. Ovviamente c’è rammarico se non si vince. Certo, a caldo prevale l’orgoglio di aver dominato un avversario di grande livello, ma magari dopo due giorni anche io comincio a rosicare. A Cremona, invece, per la prima volta la squadra non m’è piaciuta. C’è stato un calo mentale nel primo temo, nel secondo abbiamo accelerato. Ci sono giocatori che con le partite ravvicinate rendono e altri che hanno bisogno di stacco”.

C’è l’avversario di turno da prendere con le pinze: “L’Udinese ha giocatori fisicamente dotati, un ottimo allenatore e nessuna paura. Devi essere pronto, se sei un attimino sotto la paghi. Per un’ora con la Juventus ha fatto una grande partita”. Sulle scelte, il tecnico croato è sul chi vive: “Non so se ci sarà il tridente De Ketelaere-Scamacca-Lookman, adesso siamo a posto dopo tanti infortuni. Bisogna fare rotazioni e avere fiducia nei giocatori in rosa. Gianluca sta meglio ogni giorno e ogni minuto è importante, non so domani ma in futuro spero di avere questo tridente”.

“Questa squadra gioca a grandissimi livelli. Analizzo le partite e vedo quanto produciamo e quanto poco concediamo. Con la Cremonese per la prima volta ho visto una squadra che non volevo e mi sono arrabbiato. Col Milan subito dopo è prevalso l’orgoglio, ma due giorni dopo magari cominci a rosicare. Accetto questo momento.

Credo in Krstovic anche come persona, sta giocando peggio di quanto può giocare. Ha patito il salto che ha fatto in estate, quando avrà opportunità farà bene.

Non devo proteggere nessuno, siamo nettamente superiori praticamente sempre. Valuto quanto la squadra sia matura, la situazione è questa e in Italia contano solo i risultati. Bisogna però avere una visione più ampia.
Brescianini anche a Cremona era entrato come centrocampista, col Milan è entrato benissimo al posto di De Roon. Mi piacerebbe che diventasse un centrocampista centrale, di interdizione ma garantendo inserimenti. Vorrei farlo crescere in mediana. Dopo l’allenamento prenderemo decisioni.

Abbiamo spremuto Lookman al massimo. E’ reduce da due partite intere perché volevo che si sbloccasse e acquisisse sicurezza. Può essere utili anche in corso d’opera, abbiamo tre partite importanti in una settimana.
Ahanor e Bernasconi non erano favoriti sulla carta per giocare tante partite, invece hanno dimostrato concentrazione e applicazione. Brescianini, come Musah, è molto penalizzato dalla quantità di giocatori nel ruolo.

Da anni si gioca e gioco coi braccetti che avanzano. Non ho solo difensori, hanno la capacità di passare bene la palla.
Va analizzata bene la partita e quello che si può fare meglio. Nelle fasi cruciali è essenziali trovare chi la butti dentro come capita. Sono convinto che siamo sulla strada giusta. 

Ieri abbiamo impostato l’allenamento sulle conclusioni, sull’innalzamento dei livelli dei cross e di colpi di testa, tutti gli aspetti che ci stanno penalizzando. E’ giustificato chi pensa che buttando dentro un altro attaccante si sarebbe potuto vincere col Milan, ma tatticamente non è stata una partita sbagliata. Ricordo le occasioni nel finale con Zappacosta e Musah”. SF