Ivan Juric parla del suo attacco che segna il giusto per non perdere la prima in casa da una neopromossa, dei singoli e della situazione che lo attanaglia: “Quella di Lookman è spiacevole. Di Scamacca sono contento, ma bisogna avere l’intelligenza di toglierlo per non rischiarlo. De Ketelaere, Maldini e Kamaldeen devono migliorare, in particolare a Daniel è andata un po’ così… Lui e Dino non è che in passato abbiano fatto cose straordinarie”. Il tecnico dell’Atalanta, nel dopogara col Pisa, ha parlato anche della finestra estiva in chiusura: “Quanto al mercato, siamo più o meno a posto, anche se dietro siamo pochi e dobbiamo vedere come finisce questa storia di Ademola che non è piacevole. Ibrahim Sulemana e Palestra l’anno scorso hanno fatto poche presenze, devono giocare di più e vanno mandati in altre squadre, perché giocare poco è un male per la loro crescita”. Destinazione Cagliari, insomma, mentre il ritorno di Giovanni Bonfanti a Pisa è abbastanza congelato.

“Abbiamo iniziato contratti, ma soprattutto abbiamo sofferto i lanci lunghi quando raggiungevano Touré sulla fascia. Nella ripresa abbiamo aggiustato tecnicamente l’attacco e ho visto tante cose buone, interessanti e giuste. Mi dispiace non aver fatto altri gol.

Di Scamacca siamo contenti, è più avanti di condizione di quanto speravamo. Bisogna anche avere l’intelligenza di toglierlo per non rischiare. Krstovic è arrivato tre giorni fa e alcuna cose vanno aggiustate, sui cross e dove deve attaccare. Zalewski m’è piaciuto molto in fase d’attacco, quella difensiva può farla meglio, ma è anche generoso: lo conosco dalla Roma, so quali sono le sue caratteristiche. Ederson è importante per noi, ma era reduce da problemi al ginocchio e allora ho scelto Pasalic.

Nella seconda metà ho visto ritmo e aggressività. Ci sono ragazzi, da De Ketelaere a Maldini a Kamaldeen Sulemana, che devono crescere. Se Maldini e Scamacca avessero segnato ancora… A Daniel è andata così (Ivan Juric).

“Non ho mica tanto il fiuto del gol, tant’è vero che arrivo sempre al tiro ma la metto davvero poco. Sullo scarico di Scamacca nel primo tempo sarebbe stato l’ideale arrivarci di sinistro, invece la palla m’è capitata col destro e ho calciato largo. 

Il Pisa è partito forte, mettendo in campo molta fisicità. Non abbiamo poi sofferto così tanto, ma sul piano del gioco per metà partita abbiamo faticato. Nella ripresa siamo stati più sciolti, uscivamo meglio palla al piede per creare situazioni pericolose. Ripartiamo da lì. 

Non c’è un problema di gruppo, casomai di fluidità. La squadra è solida, tanti ragazzi sono qui da anni tra cui io, che faccio coi nuovi arrivati quello che i giocatori più esperti avevano fatto con me, aiutandomi nell’inserimento in campo e nello spogliatoio. Ci sono alcuni meccanismi nuovi della nuova guida tecnica a cui dobbiamo adattarci. Lo spirito è sempre quello da Atalanta. 

Fisicamente sto bene dopo aver lavorato tanto e a lungo per rientrare, ho buone sensazioni. Sono felice per Scamacca, lui come me la scorsa stagione non ha praticamente giocato: tornare a segnare dopo quasi un anno e mezzo è importante per tutti, non solo per lui. Veniamo entrambi da un’annata davvero complicata.

La maglia azzurra è un sogno per ogni giocatore, ma la priorità resta sempre l’Atalanta. Devo fare bene qui, e solo attraverso le prestazioni con il club posso guadagnarmi la Nazionale. Sarebbe bellissimo, specie perché il 5 settembre si gioca a Bergamo (Giorgio Scalvini)”

“Eravamo sotto ritmo, ma nel secondo tempo insieme a quello abbiamo ritrovato anche le misure. Solo una questione di tempo. Piglio e intensità ci hanno permesso di pareggiare e di provare a vincere, cosa che avremmo meritato. Non segnavo dal 26 maggio dell’anno scorso la Torino, ma da lì a oggi sono solo alla terza partita giocata in più d’un anno: ho passato mesi lunghissimi, duri e complicati, ma adesso posso aiutare tutti. Se ci riesco e segno, posso anche puntare a soddisfazioni personali come la Nazionale. Sono carico, ma resto coi piedi per terra. Devo crescere ancora. L’attesa è stata ripagata dal ritorno al gol, ma adesso non voglio più fermarmi”(Gianluca Scamacca a DAZN).

“Volevo una grande squadra per giocare e ho avuto la mia grande occasione. L’Atalanta è un ambiente molto positivo e sono stato accolto benissimo da compagni abituati a un club che da anni e anni dimostra di essere di alto livello. Sono orgoglioso di essere a Bergamo. Cerco sempre di puntare l’uomo sfruttando la mia velocità per creare pericoli sugli esterni. Quando arrivo al fondo, la priorità è servire bene i compagni. L’Atalanta mi permette di crescere ancora, di confrontarmi con un calcio diverso e di mettere in mostra le mie qualità. Voglio ripagare la fiducia” (Nicola Zalewski a DAZN).

Effe