Zalewski: “Serve più lucidità mentale per uscire da questo momento”

Intervistato ai microfoni di Sky Sport subito dopo il pareggio dell’Atalanta contro la Cremonese, Nicola Zalewski ha sottolineato la necessità di rimanere uniti e lavorare per superare le difficoltà offensive: “Dobbiamo continuare a impegnarci e migliorare ciò che in questo periodo non funziona. A volte manca un pizzico di fortuna sotto porta, ma con l’atteggiamento giusto e tanto lavoro, ne usciremo”.

Secondo l’esterno nerazzurro, il problema attuale è soprattutto psicologico: “È più una questione mentale che tecnica, e lo dimostriamo in ogni partita. Quando il gol non arriva, ti manda un po’ in tilt, perdi lucidità, le gambe diventano pesanti”. Zalewski ha parlato anche del suo rendimento personale: “Dal punto di vista delle statistiche mi è sempre mancato il gol, ma ci sto lavorando. Ne ho fatto uno, spero di arrivare almeno a cinque o anche più. Non per me, ma per aiutare la squadra: il gruppo viene prima di tutto”.

Carnesecchi duro: “Serve svegliarsi, me compreso”

Dichiarazioni accese quelle di Marco Carnesecchi, portiere nerazzurro, dopo l’1-1 rimediato contro la Cremonese: “Non vincere è frustrante, bisogna cambiare atteggiamento. O ci svegliamo davvero oppure diventa dura per tutti. Anche io mi ci metto in mezzo. Contro il Milan servirà tutta un’altra prestazione”.

Il portiere ha espresso insoddisfazione anche per la prima parte del match: “Il primo tempo non mi è piaciuto per niente. Nel secondo abbiamo creato molto di più, ma ci manca quella cattiveria per fare gol e portare a casa le partite. Poi basta un contropiede e prendi gol”. Il suo messaggio è chiaro: servono intensità, concentrazione e determinazione per cambiare rotta.

Reazione interna: “Carnesecchi? Doveva solo lavorare, non parlare”

All’interno dello spogliatoio atalantino, le parole di Carnesecchi non sono passate inosservate. L’allenatore Ivan Juric, in riferimento alle sue dichiarazioni, ha commentato: “Parlo ogni giorno con D’Amico e Percassi. Il ragazzo ha sbagliato completamente. Deve comportarsi da professionista, fare il suo lavoro e parlare di meno. Non è lui la persona giusta per fare certe affermazioni”.

Il commento prosegue con un richiamo all’unità e alla serietà del lavoro quotidiano: “Tutti si impegnano al massimo ogni giorno. Ci sono tante dinamiche che complicano la vittoria. Se uno ha qualcosa da dire, lo dica a viso aperto, visto che ci si vede ogni giorno”. La dirigenza sembra quindi aver preso posizione con fermezza, richiamando il portiere all’ordine.

Juric: “Con le big bene, ma mancano i punti con le altre”

Il tecnico croato, commentando il periodo altalenante della squadra, ha evidenziato la differenza di prestazioni tra gare contro avversari di alto livello e match contro squadre meno quotate: “Contro formazioni forti come Juventus e Bruges abbiamo fatto ottime partite. Ma poi ci sono partite come quelle con Lazio, Slavia Praga e oggi contro la Cremonese, in cui costruiamo tanto senza riuscire a vincere. Questo ci fa perdere punti importanti”.

L’analisi dell’allenatore fotografa un’Atalanta capace di alzare il livello contro squadre blasonate, ma ancora troppo discontinua nei match che, sulla carta, dovrebbero essere alla sua portata. Un dato che preoccupa in vista dei prossimi impegni e che richiede un cambio di passo immediato. “Abbiamo perso troppe seconde palle, e anche se la prima metà gara non è stata bella dopo l’intervallo è stata la solita squadra che crea tanto senza però chiudere le partite. Nel primo tempo, però, eravamo brutti, lenti e prevedibili. Palleggio e costruzione vanno bene, l’intensità stavolta s’è vista a metà”.

Conclusioni? “Fai tanto, ma non segni o segni poco, e non vinci. Ti resta l’amaro in bocca, è un copione che si ripete troppo spesso, ormai quasi sempre. Non accampiamo l’alibi della stanchezza per la sfida molto intensa e dispendiosa con lo Slavia Praga in Champions. Posso dire che i ragazzi lavorano e s’impegnano al massimo, ma devono essere sportivamente più cattivi”.

Brescianini Man of the Match: “Contento per me”

Chiosa doverosa lasciata a Marco Brescianini, Man of the Match ai microfoni di DAZN. Felice solo per se stesso, o quasi: “Anche per la reazione del gruppo che è stata immediata, a pareggiare ci abbiamo messo poco. Sono contento che il mio gol abbia rimesso in equilibrio la partita: la concorrenza è tanta tra i giocatori offensivi, quindi non mi resta che lavorare facendomi trovare pronto e provando a essere decisivo”, le parole del jolly della Franciacorta. “Si finalizza poco perché serve aumentare la lucidità nell’ultimo passaggio come nella conclusione. Alla qualità bisogna unire precisione e consapevolezza nei momenti chiave. A volte ci si attarda quel secondo in più per escogitare la soluzione migliore, ma in un periodo come questo servono punti e basta”, prosegue. E col Milan, tra gli ex come Musah, De Ketelaere e il portiere di riserva Sportiello? “Una partita particolare soprattutto per me che sono cresciuto nel settore giovanile rossonero, ma da vivere senza pressioni e con serenità. Va preparata bene, sarà la misura di quanto valiamo. Va interpretata con la giusta mentalità, perché l’avversario è forte, ha grandi giocatori. Sono le classiche sfide che ogni giocatore sogna di giocare”. Esseffe