Szczesny 6: Nulla può sul piazzato di Zapata, men che meno sulla sassata di Malinovskyi. Scagionato.

Danilo 5: dalle sue parti Hateboer fa il bello e il cattivo tempo. Evanescente anche quando c’è da spingere. (11’st Alex Sandro 6: qualche disimpegno con il brivido ma nel complesso fa meglio del connazionale)  

Bonucci 5.5: in campo nonostante una condizione fisica non ottimale, soffre tantissimo ma resiste anche quando Sarri sembra pronto ad inserire Rugani al suo posto.

de Ligt 6.5: nel corpo a corpo con Zapata dimostra ancora una volta di avere le stigmate del difensore vero. Non è un caso che il gol del colombiano arrivi nell’unico frangente in cui non ci sia l’olandese a marcarlo.

Cuadrado 5: serata col fiatone: soffre le incursioni di Castagne prima e di Muriel poi. Per completare prende il giallo che lo costringerà a saltare il Sassuolo.

Rabiot 5: il capolavoro di San Siro sembrava aver ridato linfa alle quotazioni del centrocampista francese. All’esame Atalanta, però, l’ex PSG infila una sequela di errori da matita rossa.

Bentancur 6.5: è l’unico a non perdere mai la bussola nella mediana zebrata. Sarri lo ripropone nel ruolo di play e lui risponde con una prova di grande maturità, denotando una grande crescita anche in fase di interdizione. Unico neo: perde Zapata in occasione dello 0-1.

Matuidi 5: nei tre di mezzo è quello che dovrebbe assicurare maggior equilibrio al reparto. Nella sostanza finisce spesso fuori giri e con un bagaglio tecnico ancora una volta non all’altezza di un top team. (36’st Ramsey sv)

Bernardeschi 4.5: cestina l’ennesima chance da titolare offertagli da Maurizio Sarri. La sua avventura in bianconero è sempre più vicina ai titoli di coda. (11’st Douglas Costa 6: il suo innesto non spacca la partita come spesso accaduto di recente. Qualche guizzo ma nulla più)

Dybala 6.5: in un primo tempo di marca bergamasca, è l’unico a creare qualche grattacapo alla linea a tre di Gasperini. Ha colpi da fenomeno assoluto, stasera li mostra solo ad intermittenza. (24’st Higuain 6: come riferimento centrale d’attacco, raccorda la manovra bianconera e nel finale “provoca” il mani di Muriel che costerà caro alla Dea)

Cristiano Ronaldo 7: sempre e comunque decisivo. In una serata di totale apnea, leva ancora una volta le castagne dal fuoco: acciuffa l’Atalanta trasformando entrambi i rigori e, di fatto, cuce lo Scudetto sulle maglie bianconere.

Michael Di Chiaro