Atalanta – Torino 3-1 (1-0)
ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Toloi (cap., 35′ st Ruggeri), Demiral, Okoli; Soppy, Koopmeiners, De Roon, Zappacosta (1′ st Zortea); Ederson (13′ st Lookman), Pasalic (35′ st Malinovskyi); Zapata (37′ pt Hojlund). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 42 Scalvini, 3 Maehle, 33 Hateboer, 9 Muriel. All.: Gian Piero Gasperini.
TORINO (3-4-2-1): V. Milinkovic-Savic 6; Djidji 6, Buongiorno 6, Rodriguez (cap.) 6; Lazaro 6,5, Lukic 6, Linetty 6,5, Aina 5 (1′ st Vojvoda 6); Seck 6,5 (30′ st Radonjic sv), Vlasic 6,5; Sanabria 4,5 (22′ st Pellegri 6). A disp.: 73 Fiorenza, 89 Gemello, 3 Schuurs, 6 Zima, 2 Bayeye, 14 Ilkhan, 21 Adopo, 28 Ricci, 36 Garbett. All.: Ivan Juric 6.
Arbitro: Di Bello di Brindisi 6 (Perrotti di Campobasso, Di Iorio del Verbano-Cusio-Ossola; IV Sacchi di Macerata. V.A.R. Marini di Roma 1, A.V.A.R. L. Rossi di Rovigo).
RETI: 49′ pt rig. e 2′ st Koopmeiners (A), 32′ st Vlasic (T), 39′ st rig. Koopmeiners (A).
Note: giro di campo d’addio per Josip Ilicic, che ha rescisso il contratto mercoledì. Ricordato Emiliano Mondonico, protagonista anche con Torino, Cremonese e Fiorentina, l’avversaria di stasera e delle prossime due giornate in casa dell’Atalanta. Serata uggiosa, spettatori 17.928 per un incasso di 347.582,46 euro. Ammoniti Aina, Zappacosta, Buongiorno e Vlasic per gioco scorretto. Tiri totali 12-8, nello specchio 5-2, parati 2-1, respinti/deviati 2-1, legni 2-2. Var: 1. Corner 7-2, recupero 4′ e 3′.

Bergamo – Il vassoio di Pellegri trasformato in manicaretto da Vlasic? Un tardivo e innocuo incidente di percorso che non pregiudica alcunché di fronte al secondo, terzo e quarto stagionale di fila di Teun Koopmeiners, il risolutore di Verona e pure nell’infrasettimanale by night del quarto turno, dagli 11 metri due volte e a metà del guado su azione, ma sempre con una palla inattiva a dare il la ai fuochi d’artificio. Contro il Torino il vantaggio e la chiusura sono di rigore, ma l’Atalanta il successo con aggancio in vetta alla Roma se lo merita tutto. La brutta notizia è che Zapata (coscia sinistra?) s’è rifatto male di nuovo, la buona è l’esordio di Hojlund, bravo a procurarsi il calcio da fermo in occasione del raddoppio.
Rompe il ghiaccio delle chance Linetty su scarico di Vlasic (2′) senza mandare in affanno Musso e il suo tuffetto in presa agevolato dalla smorzata di Demiral, mentre in capo a sei giri di lancetta è Toloi a cercare di sfruttare un tic-toc con la difesa altrui sganciando il mancino da fuori sotto le gambe di Buongiorno per il primo corner. L’apertura del capitano-mastino-regista poco oltre il quarto d’ora, invece, produce il conato di chi 33 minutini più tardi schioderà lo score davanti alla lunetta, deviato sopra la traversa dal fratello d’arte Milinkovic-Savic. Intorno al 26′ un paio di break nerazzurri avrebbero miglior sorte se il mirino del mancino olandese, svettato sull’ammollo dal fondo del redivivo Zappacosta, che era out dal raduno del 4 luglio, non fosse troppo alto e il colombiano non si facesse ipnotizzare dall’estremo difensore granata dopo aver vinto il contrasto di puro fisico con Buongiorno.
Prima che Duvan ceda alla coscia sinistra dolorante, ecco il festival dei legni. Uno per uno non fa male a nessuno: al 32′ spaccata di Demiral su schema da corner con Ederson a pennellargliela, due corsette cronometriche e solo la sbarra verticale bianca (De Roon ci mette il suo) può fermare Seck dopo aver bruciato Okoli in un duello tutto fisico e gomiti. Di Bello, che lascia correre spesso e volentieri, finisce per fischiare il fuorigioco a Sanabria. Niente di che il tentativo di seconda di Linetty (Koop alza di schiena) su un traversone respinto di Lazaro o il terzo tempo del perno ospite sul primo tiro dalla bandierina (42′), brividi altresì per la girata nel sacco ravvicinata del croato nemico al 44′ annullata per posizione irregolare del suo assistman Lukic, raggiunto ancora dallo scatenato ex interista. L’omologo del quale fa patatrac  a metà del lato corto mettendo giù Soppy per lo spiazzante del vantaggio dal dischetto. L’ex Udinese fa in tempo a inventarsi il passaggino all’indietro perfetto per il tracciante dalla lunga che si spegne nell’angolino di competenza del numero 32 torinista con Lukic in traiettoria insieme a Buongiorno, autore del fallo sull’aitante danesino del 2003 e autore del disimpegno corto di piena fronte per dire no alla punizione del brasiliano arrivato dalla Salernitana. Il firmatario del palo altrui, al decimo, getta alle ortiche l’assist del partner di trequarti. Superato il ventesimo l’oriundo del Mato Grosso col 2 sulla schiena spacca la faccia inferiore del montante correggendo l’angolo da destra del superprotagonista, fotocopiato (ma sulla parte alta) alla mezzora da Linetty imbeccato all’indré grazie al borseggio al nigeriano di Vicenza da chi di lì a poco s’illuderà di aver riaperto la sfida. A 7′ dal novantesimo Lazaro atterra Lookman nel duetto con Zortea dal vertice sinistro e RoboKoop firma la prima tripletta italiana. Lunedì prossimo la quinta giornata in casa del Monza tuttora a secco. E la successiva al Gewiss Stadium sarà contro un’altra “piccola”, la Cremonese. Si sogna e si vola: “Vinceremo il Tricolor”, canta la Curva Nord che prima del match aveva riservato la standing ovation al giro di campo d’addio di Ilicic.
Simone Fornoni