Si parla sempre di politica e anti politica, così come di leader di partito e di appartenenza ideologica. In pratica, parliamo sempre più spesso di ciò che – altrettanto comunemente  – tendiamo a disprezzare.
Perché questo diffuso senso di sconforto verso chi ci governa o rappresenta? Semplice, direte: le cose non vanno granché bene per il nostro popolo! Sprechi di denaro, scarsa meritocrazia, troppe incongruenze ed evidenti ingiustizie; da tanti anni ormai, probabilmente da sempre.
Quale potrebbe essere la declinazione della figura del perfetto “politico”? Esiste? La politica è necessariamente “malvagia”?
Io ho maturato alcune riflessioni che vorrei condividere con voi.
Non so se esista o meno una ricetta per risollevare le sorti del nostro paese, ma so per certo che – se l’esercito è debole e i generali per lo più incapaci – si potrà vincere qualche battaglia, ma la guerra si perderà inesorabilmente.
Ho avuto la sfortuna di frequentare – numerosi – “famosi” rivelatisi, poi, benemeriti imbecilli decorati e seguiti da folle di persone – spesso volutamente -inconsapevoli.
Così, ho frequentato persone che si definivano amiche ma che, non appena terminato l’interesse per qualche ausilio che avrei potuto conferire, si sono dileguate come neve al sole; ho condiviso momenti importanti con altre che hanno preferito, alla fine, barattare l’obiettivo dell’interesse per la comunità con uno personale; ho visto con i miei occhi conoscenti beccati “con le mani nella marmellata” fingere con poco velata tracotanza di essere dalla parte della ragione.
Poi, ho assistito a scene pietose di “seguaci” sostenitori di questi personaggi, tali pur di non ammettere di essere rappresentati da imbecilli col patentino o per tentare di ottenere qualcosa in cambio del loro servilismo.
Ho avuto modo di entrare in contatto con amministratori di “alto livello dirigenziale ” e quindi destinatari di ingenti somme di denaro pubblico, che hanno avuto il coraggio di farsi prestare dei soldi mai restituiti nonostante i solleciti.
Restando oltre la sfera personale vogliamo parlare, pure, dell’inopportunità del gesto di richiedere i famigerati 600 euro  pur percependone oltre 10.000 mensili di indennità? Sono comportamenti che allontanano sempre di più la fiducia dei cittadini dalla cosa pubblica. Un buon politico deve essere intelligente, preparato, onesto e consapevole dell’impegno assunto anche affinché i cittadini acquistino nuovamente fiducia nella politica!
Credete a me quando affermo che queste storture le ho vissute personalmente a destra come a sinistra…anzi: essendo la destra la parte politica più affine ai miei principi ho, forse, frequentato più gente di questa area.
 Pertanto, nessuno è escluso da questa disamina ed ecco anche spiegato il perché della mia avversione verso certi soggetti ed il motivo per cui, nonostante la fatica di conciliare i numerosi impegni lavorativi, da anni cerco di darmi da fare come amministratore locale.
Platone diceva che “il prezzo pagato dalla brava gente che non si interessa di politica, è di essere governata da persone peggiori di loro”.
E secondo me questo è un punto cruciale: forse il motivo primo per cui la politica non “funziona” è perché noi cittadini siamo entrati esasperatamente nel ruolo dei “deboli”, degli “schiacciati”, delle vittime insomma.
Insistiamo – per carità anche correttamente – a dire che subiamo l’assenza di elezioni e poi,  quando siamo chiamati a votare per un referendum, nemmeno ci preoccupiamo di leggere interamente – con attenzione e impegno – il testo delle riforme su cui siamo chiamati a decidere.
Condividiamo sui social notizie senza sforzarci di leggere qualche articolo di giornale – magari di area di opposizione – per comprendere meglio la vicenda.
Così, ci infervoriamo e odiamo il prossimo solo leggendo un post di poche righe pubblicate dal nostro leader politico anche quando la notizia appare assurda!
Spesso il politico – scorrettamente – racconta solo la propria versione, ma il cittadino avrebbe tutti gli strumenti per informarsi della correttezza di quanto pubblicato e invece da’ per scontato che sia vero, dando origine ad un perverso meccanismo di ignoranza che fa male prima di tutto a se stesso.
Noi cittadini abbiamo le medesime responsabilità dei rappresentanti politici perché, finché non impareremo a metterli in discussione, costoro non avranno mai reale interesse a raccontare la verità in ogni dettaglio e continueranno a sfruttare poltrone di cui sono indegni.  Sforziamoci di migliorare noi per primi e non dimentichiamo che ci sono – altresì –  politici onesti e sinceri. Buon tutto a voi.

Vanessa Vane Bonaiti