Bergamo – Trapani maramaldeggia, per dirla alla Bruno Pizzul, e sul parquet amico (727 spettatori, arbitri Beneduce, Longobucco e Marziali) le legnate sulle gambe per la Bergamo Basket 2014, ancora orfana del ginocchio sinistro di Carroll, giungono a quota otto di fila in una serie che sembra non avere mai fine. Un confronto durato una manciata di minuti, sufficienti per capire che Dwayne Lautier-Ogunleye non può calarsi nei panni del salvatore della patria. E domenica 8 a Capo d’Orlando la trasferta avrà già il sapore del barrage salvezza: 2 vittorie in 11 turni sono davvero pochine.
I gialloneri partono con la coppia di lunghi in quintetto smenandoci in velocità e circolazione della palla, per non parlare delle scelte di tiro che entro lo spicchio dello start parlano di un’alzata di polso valida su quattro. Capitan Bozzetto illude, la risposta di Spizzichini da fuori viene forse sottovalutata e l’illusione di riavvicinarsi conosce i titoli di coda sul 7-9 di Zugno da 3 al quinto giro di lancetta. La stessa specialità di Goins per il 14-7 del non ritorno fa comunque meno male della morbida zaffata mancina di Pianegonda che scava il solchetto.
Nel quarto della sirena corta Bergamo deve restare al largo dall’area affollata e in difesa non trova contromisure alle accelerazioni di Corbett alternate alle soluzioni da fuori: dopo 1 minuto e mezzo è già più 17, a nulla valgono i tre personali guadagnati e insaccati da Parravicini al limite della deadline per l’azione. Corbett ne schiaffa un altro tris tanto per gradire (32-11, 4′), dando vita con Marra allo shootout a metà frazioncina con Marra (35-14, 5′). Il nemico pubblico numero 1 vede la terza bomba in transizione, la guardia new entry locale la seconda, ma se il rivale più pericoloso la piazza in caduta da quasi 8 metri (44-21, 7’30”) c’è ben poco da fare.
Bozzetto pesca a sua volta il jolly in uscita dall’arco, ma non basta affrettare o improvvisare ciuffate quando si traballa in ogni fase del gioco. Vedi il reparto piccoli con il nisseno in testa e Marra a inbroccare la terza tripla personale sul 59-36 ospite in mezzo alla frazioncina. Allodi ne fa due, il mostro della Pallacanestro Trapani idem e a 1’25” dall’ultimo scollinamento il garbage time è più garbage che mai. Costi imita il compagno di reparto; nella passerella finale Goins azzecca la terza sul 74-52 Manca 8 al gong, di là Lautier si ridesta dal sonno solo dalla lunetta e con lui e Costi si arriva a meno 17 (76-59, 4′ dal tutti a casa)
Parravicini la indovina dall’angolo per il 62-78, ma ormai la qualgia è andata da tempo. Daniele Parente esulta per la quinta stagionale, Marco Calvani comincia a interrogarsi sul prossimo futuro: “Lautier è stato insufficiente, agli italiani non posso fare rimproveri. Marra alla fine sedendosi in panchina si è pure preso il colpo della strega. Siamo in pochi ma quei pochi mi danno tutto, non piangiamoci addosso”.