Atalanta – Spezia 3-2 (1-1)
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi (cap.), Djimsiti, Scalvini (22′ st Palomino, 38′ st Demiral); Zappacosta, De Roon, Koopmeiners, Maehle (47′ st Soppy); Pasalic (22′ st Ederson); Muriel (22′ st Boga), Zapata. A disp.: 31 Rossi, 47 Bertini, 5 Okoli, 43 Bernasconi, 44 Mendicino, 17 Hojlund. All.: Gian Piero Gasperini.
SPEZIA (4-3-3): Dragowski 7; Amian 5,5 (21′ st Ferrer 6), Wisniewski 5,5, Nikolaou 5,5, Reca 6; Bourabia 6,5 (38′ st Verde 6), Ampadu 6 (12′ st Ekdal 6), Bastoni 6,5 (12′ st Esposito 6); Agudelo 5 (38′ st Krollis sv), Shomurodov 6,5, Gyasi (cap.) 6,5. A disp.: 1 Zoet, 22 Marchetti, 29 Caldara, 21 Ferrer, 7 Sala, 24 Kovalenko, 72 Cipot. All.: Leonardo Semplici 6,5.
Arbitro: Marinelli di Tivoli 6 (Passeri di Gubbio, Costanzo di Orvieto; IV Manganiello di Pinerolo. V.A.R. Guida di Torre Annunziata, A.V.A.R. Giua di Olbia).
RETI: 18′ pt Gyasi (S), 32′ pt De Roon (A), 3′ st Zappacosta (A), 9′ st Muriel (A), 19′ st Bourabia (S).
Note: mezza sera leggermente coperta e ventosa, spettatori 17.417 per un incasso di 340.080,56 euro. Ammoniti Ampadu per fallo di mano, Bastoni e Agudelo per gioco scorretto. Tiri totali 14-9, nello specchio 6-4, parati 3-2, respinti/deviati 3-1, legni 1-1. Corner 12-3, recupero 3′ e 4′.

Bergamo – Una partenza ad handicap chiamata Gyasi, l’1-1 acciuffato da De Roon, la rimonta, Lucho Muriel, neo papà per la quarta volta, alla centesima gioia personale nella massima serie (la metà più una in nerazzurro) e il tentativo di controrimonta dello Spezia finito sulla traversa colta da Verde col destro, il suo piede sbagliato. Cronaca del trittico di bottini pieni numero 2 colto dall’Atalanta lungo la strada verso l’Europa dopo l’unico in estate tra Verona, Torino e Monza. Si sale a 58, vietato guardare in casa d’altri. E tre palle nel sacco su tre scaturite da situazioni inattive, per la gioia del Gasp.
Le defezioni pomeridiane di Sportiello (influenza) e Hojlund (noia durante il riscaldamento) portano all’attacco alla colombiana nonché alla scelta obbligata di Musso. Scollinato il quarto d’ora è la scivolata di Wisniewski a spezzare all’ultimo la trama Maehle-Koopmeiners col danese impedito nella battuta a rete da centro area, con Ampadu a rischiare l’autogol sul corner susseguente. Manca poco al rimpallo con Scalvini, maldestro nell’incrociare di piatto la traiettoria del centravanti altrui, che consente a Bastoni di innescare, eluso il ritorno dell’italobrasiliano con la fascia al braccio, il tocco sotto del capitano ospite per l’inopinato svantaggio. Zapata alza di fronte piena il quarto angolo di Muriel, mentre sul quinto è Dragowski a lasciare fuori dalla porta la zuccata di Toloi (24′), un paio di corsette dopo il sinistro in contropiede masticato da Shomurodov, con Koopmeiners a mandare in Curva Sud il tap-in servitogli dallo scarico di Djimsiti. Al 31′ il Toro di Cali viene trattenuto vistosamente lungo il lato corto dal difensore polacco, ma sul corner successivo del connazionale dalla destra ci pensa la diga olandese a insaccare il pari al volo proprio sulla respinta in gioco aereo dello stesso avversario, fischiatissimo dal pubblico di casa per essere rimasto fermo parecchio in terra dopo un contrasto fortuito col pendolino sinistro nerazzurro. Al 36′ Pasalic (cento vittorie su tutti i fronti da bergamasco onorario) appoggia a rete sguarnita su palla di Muriel, però in offside sul recupero del croato, inseritosi nel patatrac tra portiere e play basso sul rinvio del primo. Ancora quattro giri d”orologio e Maehle manda alle stelle nel flipper Muriel-Wisniewski (sempre lui) da calcio franco.
Inizia la ripresa e l’uno-due di corner del Ronaldito viene chiuso dalla staffilata da fuori di Zappacosta deviata nel sacco dall’anca destra in rotazione di Amian sugli sviluppi di una mischia mostruosa risolta dalla pressione su Wisniewski, responsabile del disimpegno dritto sul destro di mister sorpasso, dell’autore dell’errore dello 0-1. Poco dopo il laterale sorano si vede chiudere lo specchio dall’estremo spezzino su appoggio di Muriel e Zapata (6′) prende il fondo senza superare l’ultimo baluardo. No problem, perché il centrattacco ospite respinge l’incornata zapatesca sul decimo tiro dalla bandierina a favore (di RoboKoop) ed entro il decimo il risultato è apparentemente in cassaforte, perché l’altro cafetero gira nell’angolino il servizietto di Djimsiti.
La Dea non allenta il forcing: al 14′ Maehle scucchiaia per il volo d’angelo di Zappacosta, trovando il colpo di reni del solito ostacolo aiutato dalla parte alta del montante. La risposta di Agudelo stringendo da sinistra per il rasoterra non mette Musso in difficoltà (18′), mentre Bourabia fa centro di mancino a rimorchio dell’uzbeko, bravo a intercettare l’uscita dormiente di Toloi, nemmeno 40 secondi dopo. Wisniewski, uno che a comparire a taccuino ci tiene, mette a lato di testa al 25′ sul secondo angolo dei suoi, battuto da destra dal subentrato Esposito. A 6′ dal 90′ a Zapata rimane in canna il colpo dello scorpione su palla di Boga, sostituto di Muriel. Sul terzo corner altrui il fantasista napoletano dal di qua del vertice destro spaventa tutti e illude i suoi (42′), ricevendo dall’autoscontro folle tra Nikolaou e Krollis, ma sarebbe stato il colmo dei colmi nell’incrocio tra piani alti e lotta per non perdere la categoria. Domenica a pranzo alla mensa del Gewiss Stadium si siede la Juventus.