Atalanta – Catania 2-1 (0-0)
Atalanta (4-4-1-1): Sportiello 6,5; Benalouane 6,5, Stendardo 5,5, Lucchini 6,5, Brivio 5,5; Brienza 4,5 (28′ st Del Grosso 6), Cigarini 6 (38′ st Baselli sv), Migliaccio 6, Bonaventura 7; Moralez 6,5 (45′ st Kone sv); Denis (cap.) 6. A disp.: Polito, Giorgi, Livaja, Canini, Yepes, Cazzola, Marilungo, De Luca, Nica. All.: Colantuono 6.
Catania (4-3-3): Frison 6; Peruzzi 5,5, Rolin 6, Spolli 6, Biraghi 5,5 (27′ st Leto 6,5); Izco (cap.) 6 (35′ st Boateng sv), Lodi 6, Plasil 5,5; Barrientos 6,5, Bergessio 6, Castro 5,5. A disp.: Andujar, Ficara (p), Legrottaglie, Guarente, Gyomber, Keko, Capuano. All.: De Canio 5,5.
Arbitro: Massa di Imperia 6,5 (Schenone-Tonolini, IV Cariolato; add. Rocchi e Nasca).
Reti: 22′ st rig. Denis, 42′ st Moralez, 44′ st Leto.
Note: pomeriggio sereno ma velato da progressiva foschia, terreno in condizioni passabili. Spettatori paganti 7.233 (incasso 27.799, 50 euro), abbonati 8.573 (quota partita 114.569, 98 euro). Ammoniti Benalouane, Lodi, Peruzzi, Cigarini, Barrientos (proteste). Corner 7-10; recupero 1′ e 3′ .

Bergamo – Il rompighiaccio di Denis è di rigore, l’affondo di Moralez una perla di astuzia e tecnica. E pazienza se il Catania mette spavento fino alla fine segnando in extremis il gol della speranza: dopo sei turni di digiuno con soli due punticini in carniere, il ritorno alla vittoria per l’Atalanta è all’insegna del tango argentino. Regalando una salutare boccata d’ossigeno alla classifica in chiusura di girone d’andata.
L’avvio dei nerazurri è timido, tanto che al decimo i corner per gli ospiti sono già tre, con Sportiello lestissimo a togliere dall’angolino il velenoso mancino dal limite di Barrientos. La chance etnea all’ottavo giro di lancetta – quando viene ammonito Benalouane, che salterà il match con il Cagliari – è la spia di qualche affanno di troppo:  la manovra appare involuta e si fa una fatica dannata ad uscire dalla trequarti difensiva, anche perché i reparti non trovano le giuste distanze e azzeccare due passaggi di fila resta una chimera. Al 29′ un’incomprensione nel cerchio di centrocampo tra Migliaccio e Stendardo proietta Barrientos verso la discesa per via centrali culminata nell’assist a Castro, sul quale il portiere cresciuto nel vivaio esce a kamikaze facendogli carambolare la palla sul corpo. Al 31′ si vede Denis, protagonista di un’innocua spizzata su cross di Brivio, ma Sportiello prova un brivido freddo ogni volta che gli etnei ripartono e sessanta secondi dopo deve alzare in corner la stoccata comunque priva di effetto di Lodi. Brienza prova a dare un senso alla sua permanenza a Bergamo (forse agli sgoccioli) e al 37′ esplode il sinistro al volo approfittando della sponda di Stendardo sulla palombella di Cigarini, trovando però soltanto i cartelloni pubblicitari. Un sussulto che ha un seguito a ruota, quando Bonaventura apre per l’accorrente Benalouane: il tiro al volo dell’innesto di gennaio viene contrato in fallo di fondo da Biraghi, altro gioiello made in Zingonia nonché ex di turno insieme a Guarente, Colantuono, Stendardo e Polito. Prima dell’intervallo, Brivio sciupa il traversone del franco-tunisino colpendo con la sommità del capo.
Nella ripresa i bergamaschi alzano il baricentro alla ricerca del gol scacciacrisi e Denis si affaccia di nuovo, sganciando un destro centrale dal limite (5′); all’8′ Bonaventura svetta sull’allungo dall’out di Brivio e Frison si complica la vita smanacciando oltre la traversa. Comincia a calare la nebbia, squarciata subito da un lampo di Jack che all’11’ attraversa l’area in orizzontale per poi impegnare severamente l’estremo avversario. La sfida, paradossalmente, si infiamma proprio quando la visibilità comincia a ridursi sensibilmente: al 12′ Lodi stoppa a un passo dalla linea l’incornata di Stendardo su azione dalla bandierina, di là (14′) c’è lo stinco di Lucchini a salvare capra e cavoli sull’ennesimo contropiede rossoazzurro, con Peruzzi a cercare invano la gloria personale. La svolta al 21′, quando Biraghi mette giù Bonaventura, smarcato dall’accelerazione dalla linea di fondo di Maxi: il Tanque si presenta sul dischetto e spiazza Frison. Il Catania ci prova intorno alla mezzora con Spolli (girata alta da calcio d’angolo) e con il nervoso Barrientos, che imbocca Sportiello dai venti metri. Migliaccio si ritrova sulla fronte un 2-0 comodo comodo, grazie alla punizione al bacio di Cigarini, ma non angola abbastanza la traiettoria; il raddoppio si materializza a tre dal novantesimo, quando Maxi fugge in slalom solitario battendo a rete di sinistro dall’area piccola. Per i De Canio-boys c’è tempo giusto per dimezzare lo svantaggio al 44′: Boateng da destra trova Leto  pronto ad appoggiare a porta sguarnita. E fortuna che l’ultimo assalto, sull’asse Leto-Castro-Boateng, fallisce per un clamoroso errore di mira del colored ospite.
SF