Ed è questa cosa magica, da una parte quelli fighissimi, con la maglietta dell’Adidas, con tre stelle sul petto, col finto rivoluzionario in panchina, dall’altra noi, poveri, spaventati, guerrieri, con la casacchina verde che non si può vedere, della Joma, che manco si sa che marchio sia, neppure da dove minchia arrivi, e un mister straordinario, ma che se ne fotte di essere alla moda. E da una parte c’è Cristiano Ronaldo, dall’altra noi, Djimsiti e Castagne. E quelli in bianconero mettono in campo settecento milioni investiti, tanti tanti anni fa dati agli arbitri, quelli che assegnano i rigori, dall’altra noi ne mettiamo pochi pochi e mai ai direttori di gara.
Ma poi c’è il cuore. Ce l’abbiamo noi che siamo l’Atalanta, non ce l’ha la Juventus. Ma siamo pure in Italia. E allora finisce 2-2, con due penalty per i bianconeri. In Germania la Dea avrebbe stravinto. Sarebbe finita 4-0. Ma va bene anche così, l’anno scorso i padroni del vapore ci avrebbero battuti 3-2. Con tripletta di Cristiano Ronaldo. Su rigore.

Matteo Bonfanti