Atalanta – Udinese 5-0 (4-0)
ATALANTA (4-3-3): Bertini; Palestra, Del Lungo, Guerini, Regonesi; Manzoni (36′ st Stabile), Mendicino, Muhameti (1′ st Chiwisa); De Nipoti (cap., 31′ st Riccio), De Nipoti, Vlahovic (11′ st Bevilacqua), Vavassori (1′ st Ghezzi). A disp.: Maglieri, Pardel; Meloni, Roaldsoy, Tavanti, Tornaghi, Fiogbe. All.: Giovanni Bosi.
UDINESE (3-4-2-1): Di Bartolo Zuccarello; Palma (42′ st Owusu), Nwachukwu, Nuredini; Di Lazzaro, De Crescenzo, Castagnaviz (cap.), Marello; Pabagiotakopoulos (13′ st Landolfo), Pejicic (38′ st Degano); Lozza. A disp.: Mosca, Nijon, Zunec, Abdalla.All.: Jani Sturm.
Arbitro: Gandino di Alessandria (Cesarano di Castellammare di Stabia, Caputo di Benevento).
RETI: 4′ e 6′ pt Vavassori (A), 36′, 38′ pt e 30′ st (rig.) De Nipoti (A).
Note: pomeriggio soleggiato, spettatori 250. Cooling break: 23′ pt, 30′ st. Ammonito Panagiotakopoulos per gioco scorretto. Tiri totali 15-2, nello specchio 8-1, parati 3-1, respinti/deviati 2-0. Corner 5-0, recupero 2′ e 2′.

Zingonia – Vavassori e De Nipoti si dividono a metà il poker entro il 45′, Tommy cala il tris personale per lo schiaffo a cinque dita alla già retrocessa Udinese e alla fine il regalo, come per l’Europa aritmetica della prima squadra, lo fa l’Inter. Forbice di dieci punti (42 a 32) sul Napoli, battuto a domicilio dalla Baby Beneamata, e per la Primavera dell’Atalanta è salvezza diretta. La vittoria del Cagliari a Ferentino sul Frosinone, dunque, non fa danni: missione compiuta per Giovanni Bosi, 10 punti nelle ultime 5 giornate al posto di Marco Fioretto.
L’italobrasiliano apre subito, insieme al piattone destro a pelo d’erba, sfruttando un borseggio di Vlahovic a Palma all’altezza del vertice sinistro dell’area, per raddoppiare dal limite spostandosi verso destra con la complicità della deviazione di Nuredini con effetto palombella e Di Bartolo scavalcato. Il radente dalla distanza di Castagnaviz al minuto 17 non porta rogna a Bertini, chiamato appena al tuffetto in presa, mentre su un ribaltamento il collega friulano s’affanna a respingere il tiro-cross del terminale serbo defilato a destra.
Intorno alla mezzora l’aspirante triplettista è in leggero ritardo per correggere in porta l’angolo da destra di Muhameti, mentre la sponda aerea dell’ex Partizan su apertura di Regonesi è facile preda dei guantoni nemici. Gli ospiti portano sul fondo lo sprintoso Di Lazzaro, ma è il capitano e bomber a chiudere la pratica a 9′ dalla pausa insaccando in spaccata per chiudere nel sacco la combinazione lunga tra Vlahovic e lo scaricante Palestra. La doppietta è a portata d’imbraccio rientrando dal vertice destro per la botta secca a mezz’altezza.
Chiuso il primo tempo dal tracciante di Manzoni sventato in punta di falangi (44′), la ripresa comincia con la chiusura sull’ex Lozza, servito in area da Pejicic verso mancina, da parte di Mendicino che di lì a poco, al decimo, apre all’eccesso il sinistro di suola piena sulla seconda palla regalatagli dalla corta respinta difensiva sul quinto corner di casa. Scollinato il quarto d’ora, ecco la punizione di Nuredini alle stelle dalla lunghissima; al ventunesimo, la diagonale alla Bellini del figlio d’arte rincorrendo l’ex di turno dalla fascia ricalcando a cartacarbone l’asse tentato in precedenza. Un break alle soglie della mezzora basta al friulano a scrivere 14 in casella marcatori dopo essersi fatto agganciare da Nuredini a cui ha preso astutamente il fondo.
Lo spiazzante della manita precede le sterzate in traffico di Mendicino (33′, blocca Di Bartolo). Nel finale con l’orecchio premuto sulla radiolina la palla manzoniana da fermo (44′) non si abbassa a sufficienza in direzione del sette e, iniziato il recupero, Bevilacqua non chiude il set. Grande festa in campo con Luca Percassi ad abbracciare chiunque gli capiti a tiro.