Il Parma gioca ma spreca, l’Atalanta protagonista di una brutta prestazione vince. E’ l’autentico colpo di scena delle grandi squadre. Che trovano nei loro campioni la rima poetica che sublima lo spettacolo. Il solito micidiale siluro terra aria di Malinovskyi, e l’invenzione magica (tunnel a Kurtic e tiro) del Papu regalano tre punti che significano la certezza di giocarsi il secondo posto con l’Inter. E con questo successo aumentano a vista d’occhio i record da eguagliare e magari da migliorare: 78 punti ma soprattutto le undici vittorie lontano da Bergamo con una sola sconfitta nello scorso dicembre a Bologna, 98 gol realizzati dei quali ben 47 in trasferta. E per adesso fermiamoci . Qui si narrano le mirabolanti giocate del Papu che fino al 70’ sembrava spento, incapace, quasi annoiato come del resto i suoi compagni. Poi il sussulto, ed è assurto ad autentico trascinatore, qual è da un po’ di tempo. Così grazie anche ai cambi tattici imposti da Gasperini, il nostro capitano ha cominciato ad attaccare la difesa del Parma. E andato a prendersi il fallo , pestone di Kucka, e sulla conseguente punizioni Malinovskyi ha sventrato la barriera degli ospiti, siglando l’1-1, quindi ha inventato, di sana pianta, il gol del 2-1 con un tunnel all’ex compagno Kurtic ed ha infilato Sepe. Ecco, queste le meraviglie del Papu. Mai vista un’Atalanta così brutta: spenta, lenta, senza idee, spesso addirittura in soggezione davanti ad un Parma organizzato e sempre pronto a punzecchiare facendole male. Tant’ è vero che l’1-0 del primo tempo a favore del Parma era decisamente stretto perché tutte le volte che Kulusevski, Caprari e Gervinho inserivano la quinta piantavano in asso i nostri difensori. La fortuna dell’Atalanta si spandeva sull’imprecise conclusioni degli attaccanti ducali. Gasperini cercava di cambiare la posizione, più volte, a difensori e centrocampisti ma Sutalo, Palomino e Caldara erano in balìa, De Roon, fatto insolito, sbagliava approccio, palloni e passaggi, Freuler girava a vuoto e Pasalic girovagava sul prato. Così il malcapitato Zapata si trovava solo a combattere contro tre avversari, non solo ma di veri palloni neanche l’ombra. L’1-0 siglato dal fenomeno Kulusevski era il risultato, fin troppo generoso a favore dei bergamaschi, di un primo tempo pessimo in tutti i sensi. Ed ecco allora l’intervento del nostro maestro di giuoco del calcio: Giampiero Gasperini. Nel secondo tempo, grazie ad una sontuosa panchina, stravolgeva l’assetto tattico e tecnico della squadra con gli ingressi di Muriel, Malinovskyi e Djimsiti e poi Hateboer e Tameze togliendo, tra gli altri, tre difensori (Sutalo, Palomino e Caldara). Con De Roon e Gosens difensori centrali , Castagne e Hateboer a spingere, Malinovskyi regista in mezzo, e via andare. E così si è vinto la partita. E dopo un miracoloso salvataggio di Hateboer sulla linea, tiro di Dermaku, i nerazzurri hanno sfiorato il 3-1 con Muriel, Zapata e Gosens. Troppa grazia. E’ vero, la fortuna aiuta gli audaci. Vale a dire gli indomabili atalantini. E adesso sotto con l’Inter, attualmente “il primo dei perdenti”, Conte dixit. Poi si vedrà.
Giacomo Mayer