Dal 2009 è lo chef proprietario del ristorante “La Gare” di Caravaggio, nome francese che indica la stazione ferroviaria cittadina che si trova nelle vicinanze all’inizio di viale Papa Giovanni che porta al Santuario. Mario Pesenti ha dato vita ad un locale elegante, caratterizzato da una cucina raffinata e innovativa, rivisitando in chiave moderna “I Soncinesi” ossia quello aperto nel 1951 dai nonni e portato avanti dai suoi genitori dal 1989 con il nome “La Pergola”. Insieme ad Elisa, compagna di vita e di lavoro che si occupa della sala, mette al servizio dei clienti tutta l’esperienza accumulata in un curriculum che parla da solo. Infatti, è stato allievo di Gualtiero Marchesi nei ristoranti di Erbusco e Parigi, nel corso degli anni ha aumentato il proprio bagaglio lavorando per grandi maestri della ristorazione quali Ezio Gritti all’Osteria di Via Solata e Georges Blanc a Vonnas e dopo due anni trascorsi nei migliori ristoranti delle Isole Cayman ha deciso di proporre la sua cucina ristrutturando appunto il locale di famiglia.
“La mia passione è nel Dna – esordisce -, parte da lontano e arriva ai giorni nostri. Ho avuto modo di crescere ed imparare molto girando alcune città importanti, mi ritengo fortunato. La nostra cucina è creativa, segue la stagionalità. Tutto quello che facciamo è di nostra produzione”.
Sogni professionali nel cassetto? “Diciamo che con Elisa siamo soddisfatti di quello che stiamo facendo. Accanto al ristorante dal 2017 c’è anche un cocktail bar. Ci piacerebbe però avere più tempo per dedicarci alla carta. Chissà, magari un giorno ce la faremo. Intanto proseguiamo nella tradizione”.
Il periodo della pandemia non ha frenato gli entusiasmi: “Ci siamo arrangiati: la nostra cucina a pranzo è adatta a tutte le forchette e con l’asporto abbiamo sempre lavorato, anche se con ritmi meno intensi del solito. La crisi generale non ci ha tagliato le gambe per fortuna”.
Sul presente e futuro, la sua opinione è chiara: “Adesso è ripartito tutto come prima, nel weekend naturalmente si lavora un pochino di più. La speranza è che non ci siano più stop nei prossimi mesi: per natura tendo ad essere pessimista, quindi qualche contenitore per l’asporto ho preferito conservarlo (ride, ndr)”.
Norman Setti